Il turismo dalla A alla ZDodici mesi visti da TTG

Volti, personaggi, eventi: dalla A alla Z, ecco i principali temi di un anno di turismo vissuto tra grandi stravolgimenti, nuovi ingressi e vecchi problemi mai risolti.

Alpitour – Non è possibile non dedicare uno spazio al primo gruppo italiano. Il presidente Gabriele Burgio da tempo si sta impegnando a diversificare l’attività, cercando ricavi in aree meno trafficate. Negli ultimi tempi la società torinese è sembrata però allontanarsi dal mercato tradizionale. Forse ora sarebbe bene lasciare più spazio alla comunicazione per raccontare progetti e strategie del tour operating. Urge una sterzata del timoniere Burgio.

Bluvacanze – Immancabilmente, ogni anno, si parla di rilancio e di ristrutturazione. Finita l’epoca targata Alberto Peroglio Longhin ora è la volta di Domenico Pellegrino. Il manager torinese negli anni passati ha cercato di risanare un gruppo appesantito da costi non in linea con le previsioni della proprietà. Ora si riparte su altre linee e con altri progetti. Pellegrino nel 2017 dovrà tentare l’impossibile per riprendere spazio e visibilità.

Cuba – Ecco la destinazione tornata prepotentemente di moda. Con la folle corsa al villaggio dei nostri tour operator, l’attivazione di nuovi charter e l’arrivo in massa dei crocieristi. Poi nelle elezioni Usa ha vinto Donald Trump, e allora si rischia di vedere cambiare le cose, forse tornare indietro. Almeno da una parte del mondo. Se giocano bene le carte i tour operator europei potrebbero comunque guadagnare terreno.

Destination Italia – Stiamo ancora aspettando l’accensione della nuova creatura web capace di sconvolgere il mondo incoming. Con alle spalle una banca come Intesa e un player come lastminute.com dovrebbe avere la strada in discesa. Ma dopo mesi di attesa tutto sembra ancora fermo al palo. Il possibile affitto (news di questi giorni) del traballante Gartour pare la prima mossa, ma potrebbe non bastare. Saranno decisivi i prossimi mesi.

Enit - Una vita da agitati. Chiunque guidi l’Enit non passerà mai giornate tranquille perché le critiche arriveranno da ogni fronte. Ora con il nuovo Governo sarà necessario capire se i vecchi progetti non subiranno cambiamenti. La conferma del ministro Dario Franceschini appare un segnale positivo. La presidente Evelina Christillin e il consigliere delegato Fabio Lazzerini hanno tentato in ogni modo di ridare visibilità e sentimento positivo all’Enit. Resta tanto da fare, compreso il famoso gioco di squadra con le Regioni…

Filippetti Nardo – Si è preso Hotelplan e Turisanda in un colpo solo, lavorando ai fianchi i vecchi proprietari svizzeri (che però volevano vendere da tempo). Pare ‘gasato’ dal fatto di poter guidare le truppe dalla centralissima sede milanese di corso Italia. Ha cercato di strutturare il nuovo gruppo ‘acquistando’ sul mercato manager provenienti da fuori settore, mentre la guida commerciale resta nelle mani del fidato Angelo Cartelli. Da vedere come riuscirà a integrare prodotti tanto diversi e il futuro ruolo di Luca Battifora.

Gagliardi Carlo – L’uomo nuovo del settore. Presidente Valtur, amico e uomo di fiducia dell’investitore Andrea Bonomi. Avvocato dalla dialettica veloce e incisiva, ha conquistato anche gli scettici spiegando che non esiste la vecchia e la nuova Valtur, “esiste solo Valtur”. Si è concentrato molto sull’attività alberghiera e vuole conquistare i mercati esteri. Ma dovrà ragionare ancora tanto da tour operator se vuole riprendere quota e ricavi.

Hotel – Schiacciati tra i costi, le tasse e l’avanzata inesorabile di Airbnb, gli alberghi italici soffrono e non lo nascondono più, malgrado l’estate 2016 abbia portato ossigeno nelle casse. A Roma qualcuno sperava nell’effetto Giubileo, ma i risultati sono stati inferiori alle attese.

InViaggi – Un altro operatore schiacciato dalla discesa delle vendite su Mar Rosso e Tunisia. Il presidente Martellotti ha cercato di passare l’azienda in mani sicure a più riprese. Quando sembrava fatta con Eden, la trattativa è saltata; poi è arrivata la crisi forte, quella che colpisce al cuore delle aziende. Tagli e riduzioni e alla fine si affacciano alcuni imprenditori pronti a rilanciare l’azienda. Ma a fine 2016 Uappala annuncia il suo disimpegno e si torna al buio…

Lufthansa – Anche i miti traballano. La raffica di scioperi ha messo in seria difficoltà il gigante tedesco che oltre all’orgoglio ha perso milioni di euro. I rapporti tra azienda e sindacati sono ai minimi termini, con al centro il tema scottante della controllata low cost. Si riprenderà nel 2017 e tornerà a macinare utili negli anni prossimi, ma a livello d’immagine il 2016 sarà difficile da dimenticare.

Meridiana – Cambi di proprietà e di manager non bastano più a frenare la caduta di questa compagnia fondata e finanziata per lunghi anni dal principe Karim Aga Khan. Nella seconda parte del 2016 si è però affacciato ad Olbia lo spigoloso e capace Al Baker con la sua Qatar Airways. Vuole prendere il comando della compagnia e tentare di fare concorrenza ad Alitalia, anzi di superarla. Da seguire con attenzione perché potrebbe rivelare sorprese.

Domani, sempre su questo portale, la seconda parte di un anno di turismo dalla A alla Z, pubblicato su Un anno di TTG, consultabile anche online sulla Digital Edition.

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