"Alitalia e le sue regole"La battaglia di Alpitour

“Che Alitalia continui pure ad operare, la concorrenza è un fattore positivo per il mercato. Ma che lo faccia secondo delle regole valide per tutti”. Carlo Stradiotti (nella foto), direttore generale business di Alpitour World e a.d. della compagnia del Gruppo, Neos, non si nasconde dietro a un dito e in occasione della presentazione dei programmi del t.o. per l’inverno si toglie qualche sassolino dalla scarpa.

Una polemica che nei giorni scorsi era già stata sollevata dal presidente e amministratore delegato di Alpitour World, Gabriele Burgio.

Una questione di concorrenza sleale
“Siamo molto arrabbiati per come si sta gestendo la questione Alitalia, con il prestito ponte da 600 milioni di euro che in questo momento viene impiegato per operazioni commerciali e non per risanare i conti come dovrebbe essere. Anche perché si tratta di unprestito che dovrà essere in qualche modo restituito”.

Tra i temi che fanno ‘arrabbiare’ Alpitour, in particolare il lancio del volo trisettimanale sulle Maldive, “che di fatto è aperta concorrenza per noi che, con Neos, voliamo sulla destinazione da anni e che siamo i primi operatori italiani a movimentare traffico su quell’area”.

Le problematiche per le agenzie
Inoltre, aggiunge il manager, rimane un dubbio che tocca da vicino la distribuzione: “Quali garanzie vengono date alle adv che acquistano biglietteria per il periodo successivo alla validità della licenza di volo di Az? Nessuna, sottoponendo agenti e clienti finali al rischio di doverci rimettere in caso di inadempienza”.

Per questo, prosegue il manager “abbiamo richiesto dei chiarimenti all’Enac, che ancora in merito non ci ha risposto, perché Alitalia dovrebbe operare con una licenza definitiva e non con una temporanea come invece sta facendo”.

Sia chiaro, aggiunge il direttore tour operating Pier Ezhaya, “non avvieremo alcun tipo di collaborazione con Alitalia, né sulle Maldive né su Cuba, entrambe destinazioni long haul su cui voliamo anche noi con importanti investimenti”. E per quanto riguarda gli accordi preesistenti, come quelli che il t.o. aveva su mete come Russia o Nord America, “non verranno rinnovati”.

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