Pragmatismo e un’applicazione flessibile dei rimborsi. L’Ectaa chiede “un segnale forte” alla Commissione Ue nel pieno dell’emergenza covid-19, che sta mettendo a dura prova le agenzie di viaggi e i tour operator europei.
“La cancellazione dei viaggi – sottolinea Ectaa in una nota - sta causando un esorbitante deflusso di liquidità, che potrebbe portare all'insolvenza di migliaia di compagnie di viaggio (tour operator e agenzie) nel prossimo futuro”.
Le richieste
E mentre i Governi lavorano al fianco dell’industria dei viaggi per trovare soluzioni che tutelino le attività e i clienti, secondo il presidente dell’Ectaa, Pawel Niewiadomski, è ora necessario “che la Commissione europea garantisca eccezionale flessibilità nell'applicazione della direttiva 2015/2302 sui viaggi a pacchetto e sugli accordi di viaggio collegati. Questo è nell'interesse di tutti. I clienti non hanno nulla da guadagnare, se le compagnie di viaggio falliscono e non ci sono soldi per fornire rimborsi".
Inoltre, l'Ectaa invita la Commissione a consentire agli Stati membri di utilizzare le possibilità previste dall'articolo 107, paragrafo 3, lettera b, del Tfue con l’urgenza di sostenere finanziariamente operatori turistici, adv e l'intera catena dei viaggi (trasporti , servizi di alloggio e altri fornitori di servizi). “I Governi europei dovrebbero già considerare di iniettare una quota significativa del Pil in un pacchetto di spesa nel tentativo di combattere gli effetti di Covid-19 sull'economia. È essenziale portare ambiziosi segnali positivi per aiutare l'economia ad anticipare la ripresa”.