È da qualche giorno che le agenzie di viaggi italiane sono sul piede di guerra nei confronti di Ryanair. La compagnia irlandese, infatti, sta facendo circolare un messaggio nel quale, di fatto, equipara le prenotazioni effettuate in adv con quelle di alcune Ota o siti di screen scraping, e per questo rifiuta i rimborsi ai passeggeri che li hanno richiesti.
Un atteggiamento, quello del vettore, che le agenzie rigettano come scorretto e non corrispondente al vero, e che per di più getta un’ombra sull’operato della distribuzione proprio in un anno particolarmente complicato.
Ora Fto raccoglie il grido di rabbia delle agenzie, e attraverso la sua commissione trasporti diffida Ryanair nel portare avanti questa pratica.
“Il vettore – si legge in una nota dell’associazione - scarica la responsabilità dei mancati rimborsi sulle agenzie, che opererebbero applicando sovrapprezzi per bagagli e posti a sedere, che fornirebbero informazioni false, comunicando dati di carte di credito virtuali. Ryanair afferma che i ritardi nei rimborsi sono conseguenza di pratiche commerciali scorrette delle agenzie ed assoggetta il passeggero ad una procedura di verifica dati, non prevista in fase di prenotazione, con profili critici in ordine alla normativa che tutela i dati personali. Ryanair invita i passeggeri a prenotare unicamente tramite il sito ufficiale, invitando gli utenti a diffidare delle agenzie che potrebbero non trasferire i rimborsi ottenuti da Ryanair”.
Secondo Fto il contenuto delle informazioni diffuse da Ryanair è lesivo del lavoro e della professionalità di migliaia di agenzie di viaggi. “L’emissione di biglietti aerei – dice ancora l’associazione - è un’attività che le agenzie viaggi possono svolgere per legge, richiesta dai passeggeri stessi, che volentieri pagano un compenso per l’attività professionalmente espletata dalle agenzie”.
Per questo l’associazione considera censurabili e prive di fondamento le informazioni rese da Ryanair secondo cui le agenzie sarebbero Ota che utilizzano “fake virtual credit card”.
Fto, conclude la nota “ha deciso di intraprendere azioni incisive per far cessare queste comunicazioni che alterano la realtà dei fatti a danno delle agenzie e per evitare che vengano chiusi gli account intestati alle stesse, con danni e disagi che si riversano anche sui viaggiatori”.