Imprese escluse dai ristori: “Serve calcolo più equo"

Riconsiderare le modalità di ripartizione dei fondi destinati a ristorare le agenzie e i tour operator che fino al decreto dello scorso 11 agosto erano stati tagliati fuori dai provvedimenti del Governo.

È questa la richiesta avanzata in una lettera al ministro Garavaglia dal Coordinamento imprese turismo organizzato “Escluse dai ristori”, il comitato nato nei mesi scorsi dalla mobilitazione di circa 380 aziende.

“Alle nostre imprese - si legge nella missiva - viene ‘proposto’ un metodo di calcolo contributivo estremamente penalizzante” e, “a conti fatti, del tutto insufficiente”. Il calcolo, spiegano, “è proposto su base della media mensile comparata delle perdite: esso è in distonia e difformità rispetto a come è stato calcolato l’importo nel DM 12/08/2020 n.403” e, cioè, “con aliquota progressiva parametrata alla perdita di fatturato effettivo netto nel periodo”.

Secondo il comitato, in questo modo il ristoro “varierebbe fra 10-20% della somma che otterrebbero con calcolo degli importi uguale a quello utilizzato per le altre imprese, e cioè sulla perdita di fatturato effettivo netto”.

E ciò, si sostiene, “creerebbe anche una grave diseguaglianza fra imprese, generando distonie in termini di concorrenza e pari opportunità all’interno dello stesso settore”.

Amina D’Addario

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