Gli italiani sono tornati a viaggiare anche per lavoro. A dirlo è l’AirPlus Business Travel Index che, nei primi 7 mesi del 2022, ha rilevato un importante aumento del volume degli biglietti aerei venduti, che supera di un punto percentuale i numeri del 2019.
Cambiano le abitudini di viaggio. Rispetto al pre-pandemia, nel primo semestre del 2022 le trasferte sono state più lunghe, con una durata media di 7,2 giorni (contro i 6,1 giorni del 2019).
“Dopo due anni di pandemia il comparto travel sta vivendo una ripresa importante – spiega in una nota Daniele Aulari, country manager di AirPlus in Italia -. A livello di policy, la tendenza verso trasferte più lunghe ci dice che le aziende hanno ripreso a viaggiare, ma cercano di farlo in maniera più efficiente, unendo più incontri o meeting in un'unica trasferta. Questo permette anche di adottare comportamenti aziendali più rispettosi dell’ambiente e di introdurre maggiore sostenibilità nei viaggi d’affari riducendo il numero delle singole trasferte brevi tramite viaggi più lunghi. Nel complesso - continua -, osserviamo il forte bisogno e la volontà delle aziende di tornare ad incontrarsi e a fare business di persona, e i dati delle prenotazioni per i prossimi mesi indicano che la ripresa dei viaggi d'affari continuerà”.
Nuove destinazioni
Dopo lo stop dovuto al Covid si esplorano nuove destinazioni. Secondo il report, i connazionali tendono ora ad andare più lontano. Se nel 2019 la percentuale di viaggi nazionali ed europei era sostanzialmente equivalente (rispettivamente 42,3% e 42,6%), quest'anno i voli per trasferte europee superano quelli per i viaggi nazionali (45,7% contro 39,3%).
Per quanto riguarda le classi di prenotazione, si prediligono i biglietti in economy nel 95% dei casi. Un dato in linea con la stagione 2019.
Long haul
Sul lungo raggio, il permanere di rigidi requisiti di ingresso in alcuni Paesi a causa del Covid-19, così come il conflitto tra Russia e Ucraina, hanno mutato sensibilmente le destinazioni intercontinentali rispetto al 2019. Mentre Cina e Russia rappresentavano allora rispettivamente la seconda e la terza destinazione di viaggio delle aziende italiane al di fuori dell'Europa, quest'anno sono state sostituite dall’India e dalle Filippine. Gli Stati Uniti, invece, hanno mantenuto la loro posizione come prima destinazione extra-europea.
Nel Vecchio Continente, nonostante le normative di ingresso ormai più complicate legate alla Brexit, il Regno Unito è rimasto una destinazione importante, anche se è passato dal quarto al quinto posto fra le destinazioni europee preferite dai viaggiatori d’affari italiani rispetto al 2019, sostituito dalla Turchia. I primi tre Paesi per i viaggi di lavoro rimangono invece invariati: si tratta di Germania, Francia e Spagna.
Advance booking
Cresce l’advanced booking. Nel 2022 le aziende hanno prenotato i biglietti aerei in media 17,3 giorni prima della partenza, mentre l’anno scorso i biglietti venivano acquistati in media 12,6 giorni prima della partenza (2019: 19,7 giorni).
Quella del business travel resta ancora un'area a predominanza maschile. E il divario è aumentato durante la pandemia.