Affitti brevi, la Commissione europea propone la condivisione dei dati degli host

La proposta arriva dall’Unione europea: Airbnb e le altre società di affitto di case vacanza dovrannno condividere una volta al mese con le autorità pubbliche i dati sul numero di persone che utilizzano le loro piattaforme secondo norme uguali per tutti i Paesi Ue.

L’obiettivo è cercare di dare un volto unico al mosaico di leggi nazionali diverse in tutta Europa cercando di bilanciare gli interessi delle città e delel zone rurali. “Le nuove proposte – si legge nel testo della Commissione – contribuiranno a migliorare la trasparenza sull’identificazione e l’attività degli host di alloggi a breve termine e sulle regole che devono rispettare e faciliteranno la registrazione degli host”.

Obiettivo stanare gli abusivi
Uno sforzo la cui finalità ultima, aggiunge Il Sole 24 Ore, è  prevenire gli annunci illegali contrribuendo, continua la Commissione, “a creare un ecosistema turistico più sostenibile e a sostenere la sua transizione digitale”. La proposta, che dovrà essere concordata con i Paesi e i legislatori dell’Ue prima di diventare legge, fa seguito a un accordo analogo stipulato da Airbnb con Eurostat un paio di anni fa che, però, prevedeva la condivisione dei dati trimestralmente.

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