Arriva alla Camera dei Deputati la questione delle lungaggini per ottenere i passaporti, un problema che sta colpendo soprattutto le grandi città, dove i tempi di attesa per riuscire ad ottenere il documento vanno da 4 a 8 mesi. Un lasso di tempo troppo lungo, che nelle agenzie di viaggi sta diventando un problema rilevante per quei viaggiatori che vogliono viaggiare verso destinazioni extra europee.
Il tema è arrivato quindi in Parlamento, dove Francesca Ghirra, deputato di Alleanza Verdi Sinistra e Fabrizio Benzoni, deputato di Azione-Italia Viva hanno presentato due interrogazioni al ministro dell’Interno per sollecitare una soluzione in tempi brevi della situazione.
Una soluzione che sembra non essere dietro l’angolo, almeno secondo quanto ha risposto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Il quadro della situazione
“La congestione – ha detto il ministro – si è creata con la ripresa dei flussi turistici, che si è combinata con l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue e la conseguente necessità di avere il passaporto per entrare nel Regno Unito. In più, le lentezze che molte amministrazioni comunali stanno incontrando nel rilascio delle nuove carte d’identità sta spingendo parecchi italiani a richiedere il passaporto come documento di identità”.
Nel 2022, secondo i dati forniti da Piantedosi, sono stati rilasciati 1 milione e 816mila passaporti, con una media di 151mila al mese, mettendo sotto pressione le Questure “e il trend non accenna a diminuire” dice il ministro.
Le mosse
A fronte di questa fortissima richiesta, il Ministero sta “facendo circolare le best practices messe in campo da alcune Questure e sta effettuando un lavoro di reingegnerizzazione dell’applicazione Agenda online, attraverso la quale si prenota l’appuntamento per il rilascio del passaporto” spiega il ministro.
“Entro febbraio – aggiunge Piantedosi – forniremo alle questure che ne faranno richiesta nuove postazioni di lavoro più perfomanti, e monitoriamo le situazioni più complesse per effettuare interventi correttivi dove necessario anche con l’implementazione del personale”.
La risposta del ministro non ha soddisfatto gli interroganti. “Auspichiamo un potenziamento degli uffici della Questure - ha detto Francesca Ghirra – e sollecitiamo a intervenire per ripristinare al più presto il diritto alla libertà di movimento degli italiani”, mentre Fabrizio Benzoni sottolinea come si potrebbe rinunciare al vincolo di territorialità, permettendo ai cittadini di poter fare il passaporto ovunque nel Paese, distribuendo così i carichi di lavoro anche su questure meno congestionate.
“Il problema però – aggiunge Benzoni – è la carenza di personale: ci sono pochi istruttori che si sottopongono a orari massacranti. È questa l’emergenza principale”.