Fiavet porta Ryanair davanti al Tribunale di Milano. La Federazione ha infatti citato in giudizio la compagnia aerea per le procedure “ad ostacoli” imposte dal vettore alle adv per l’acquisto della biglietteria.
Ryanair è stata citata in giudizio introducendo un’azione collettiva di concorrenza sleale a difesa di tutta la categoria degli agenti di viaggi.
La richiesta è quella di inibire ogni forma e procedura di ostacolo o discriminazione dell’acquisto di biglietteria intermediaria tramite adv, tra cui le procedure di riconoscimento facciale e il divieto di screen scraping. Tutte procedure che non sono richieste nell’acquisto diretto non intermediato.
Inoltre, viene richiesta la cessazione di pubblicazione di testi sul sito del vettore e invio di comunicazioni ai clienti che screditano gli agenti con l’intento di disincentivare il ricorso all’intermediazione a beneficio del booking diretto del vettore. Nella citazione è anche richiesto un risarcimento del danno all’intera categoria.
La notifica è stata estesa anche ad Adiconsum affinché possa costituirsi in giudizio in adesione alle tesi di Fiavet-Confcommercio.
Le opzioni che ha inserito il vettore sono di una verifica “rapida” al costo di 0,59 euro, che prevede un riconoscimento facciale e copia della documentazione di identificazione del passeggero.
Fiavet ricorda come questo sia impossibile nel caso di gruppi o di viaggi di istruzione.
In più, il controllo prevede la firma del passeggero per verificarne la sua autenticità, una pratica che richiede al massimo 7 giorni e per la quale è comunque necessaria la copia della documentazione di identificazione del passeggero e un dispositivo dotato di fotocamera. Una procedura che viene applicata solo per la biglietteria acquistata tramite le agenzie di viaggi.
Il presidente di Fiavet-Confcommercio, Giuseppe Ciminnisi, ricorda in proposito, che la Federazione non è nuova a queste battaglie. “Nel 2011 Fiavet ha ottenuto una sentenza risarcitoria per diffamazione nei confronti di Ryanair, e avremmo voluto chiudere con questi comportamenti discriminatori nei confronti di una categoria che esiste, è più viva che mai, e deve poter svolgere la propria attività professionale. In più, con questo metodo si danneggia il consumatore che sceglie in modo chiaro di recarsi in agenzia di viaggi e affidarsi a un intermediario, proprio per essere tutelato nei suoi bisogni. E’ un'azione che interessa tutta la categoria e tutte le sigle che la rappresentano, nessuna esclusa. Sono certo che le molte voci che nei mesi scorsi sollecitavano l’avvio di questa iniziativa si costituiranno nel nostro giudizio al fianco di Fiavet-Confcommercio per fare finalmente fronte comune” conclude il presidente.