Anche l’Europa interviene sulla querelle degli affitti brevi. La commissione Mercato interno e tutela dei consumatori del Parlamento europeo ha infatti approvato la proposta di armonizzazione delle regole del settore, con specifiche su come debbano essere raccolti e coindivisi i dati relativi ai servizi di affitto a breve termine, in modo che gli Stati membri possano sviluppare misure politiche proporzionate.
La raccolta dati
In base a quanto approvato dagli eurodeputati gli Stati membri dovranno istituire un unico portale digitale per ricevere, su base mensile, dati dalle piattaforme sull’attività degli host. La Commissione avrà il compito di semplificare le procedure per le piattaforme online per condividere i dati e garantire l’interoperabilità dei sistemi It. I dati aggregati verrebbero utilizzati per compilare statistiche e aiutare a far rispettare le politiche. Gli Stati membri avranno 18 mesi per adattare i propri sistemi di registrazione e creare l’infrastruttura informatica e le piattaforme dovranno effettuare controlli regolari e random sugli elenchi ed eliminare quelli che non rispettano le disposizioni.
“La crescita espansiva degli alloggi in affitto a breve termine ha portato a una minore disponibilità di alloggi sul mercato per gli abitanti, ha fatto salire gli affitti e i prezzi delle case e ha anche un impatto sulla vivibilità dei quartieri – ha dichiarato il relatore Kim Van Sparrentak -. Le regole che abbiamo adottato oggi garantiscono che le città abbiano accesso ai dati necessari per far rispettare le regole locali. Sono fiducioso che potremo chiudere i negoziati con il Consiglio già quest’anno”.
Il mandato negoziale adottato dovrà essere approvato dal Parlamento nella sessione plenaria del 2-5 ottobre.