Una parola da dimenticare: corridoio. I tour operator, le agenzie di viaggi e tanto di quello che ruota intorno al turismo non vogliono più sentire questa parola.
Stiamo parlando di un corridoio lunghissimo, che nei mesi ha complicato l’attività di molti, invece di renderla più agevole.
Chiedere per questo a chi ogni giorno si trova a dover battagliare su normative intricate e fatica a rispondere a tutte le domande dei clienti.
L’annuncio del Governo che ha sancito l’apertura di altri corridoi ha scatenato prima una serie di approvazioni e in seguito un mare di commenti social tutti negativi. In molti si sono resi conto che si trattava di una boccata d’ossigeno a bassa potenza.
Si parte poco in queste settimane e anche per l‘incoming non gira molto bene.
Tanti alberghi chiusi e molti non apriranno in primavera. Come ha detto giustamente Franco Gattinoni pochi giorni fa a TTG Italia forse sarebbe stato meglio chiudere tutto per un periodo lungo (con i giusti ristori) e poi riaprire il mercato ad ampio spettro. Senza il gioco dell'oca per tornare alla casella di partenza. Questi brutti, sofferti e lunghi corridoi alla fine non hanno soddisfatto nessuno.
Franco Gattinoni in merito a questo editoriale ha precisato che:
" I corridoi sono un palliativo che non risolve i problemi del settore e la loro eccessiva burocratizzazione ha reso la vita molto difficile agli operatori. Tuttavia consentono, seppure parzialmente, alle imprese del turismo organizzato di lavorare e far viaggiare i turisti. La proroga e allargamento dei corridoi ad altre destinazioni, dopo due anni di stop totale, sono perciò i benvenuti, ma devono essere visti soltanto come un passo verso l'ormai improrogabile e urgente ritorno alla normalità, attraverso l'eliminazione del divieto a viaggiare per turismo."