La scelta delle mete ricomprese nei corridoi Covid free contunua a far discutere. “Ci sono paesi - dice il ceo di Mappamondo, Andrea Mele - che per stagionalità si vendono bene solo d’inverno, per cui l’apertura dei corridoi potrà portare traffico per un paio di mesi al massimo. In linea generale, la sensazione è che la domandasi concentri soprattutto sui soggiorni mare, mentre le mete oggetto di tour e circuiti non vengono ancora richieste perché i clienti hanno timore del viaggio itinerante”.
Sulla scelta delle mete interviene anche l’a.d. de I Grandi Viaggi, Corinne Clementi: “La selezione delle destinazioni da riaprire è stata singolare: non si comprende ad esempio perché località come Zanzibar non siano state riaperte al turismo dall’Italia. Anche sul fronte della burocrazia, il fatto di dover trasmettere le liste dei passeggeri in viaggio grazie ai corridoi aggrava ulteriormente il lavoro di noi t.o. e apre a nuove incertezze su dinamiche e modalità”.
In sostanza, anche Clementi riconferma la necessità di “un cambio di filosofia a livello governativo, con l’eliminazione dei corridoi a vantaggio di una riapertura globale e di regole finalmente condivise a livello europeo”. I.C.