Prima Lufthansa, ora Klm. Anche la compagnia aerea olandese sollecita l’Europa ad adottare misure di tutela contro la concorrenza cinese sui voli asiatici. Il problema è noto, ma le soluzioni latitano: a causa dei provvedimenti simmetrici della Russia in risposta alle sanzioni dell’Unione Europea, le compagnie aeree legate a Bruxelles non possono più sorvolare il territorio controllato da Mosca; i vettori cinesi, invece, godono di piena libertà sia in direzione dell’Europa che degli Stati Uniti.
Per il ceo di Klm Marjan Rintel, un’idea potrebbe consistere nel metter mano alla politica dei prezzi, tanto più che la compagnia olandese, da dopo la pandemia, non è riuscita a recuperare del tutto la propria capacità in Asia. Il rerouting attorno alla Russia, oggi, comporta voli più lunghi, ma il network dei collegamenti è rimasto esattamente lo stesso della stagione 2023/2024.
Klm si trova perciò a competere da Amsterdam verso la Cina a fianco di China Eastern Airlines, China Southern Airlines e Xiamen Airlines, con le prime due, però, attive rispettivamente sulle rotte di Shanghai e Pechino coperte senza alcun vantaggio strategico da Klm.