Si torna a parlare di Lufthansa come possibile cavaliere bianco per il salvataggio di Alitalia. In caso differente, il Governo sembra essere comunque pronto con il piano ‘B’, ovvero il commissariamento, sulla falsariga di quanto già avvenuto nel 2008.
I tedeschi di Lh, secondo quanto si legge stamani sulle colonne di Repubblica, sembrerebbero in pole position per poter fare un passo in più in aiuto di Az. Scenario che viene tratteggiato da Andrea Giuricin, esperto del settore aviation e docente di economia dei trasporti all’Università Bocconi di Milano, ma che già da tempo più volte è rimbalzato tra gli addetti ai lavori.
Le premesse
Lufthansa nelle settimane scorse ha siglato un patto di tipo commerciale con Etihad, per quel che riguarda codesharing, manutenzione e catering, e l’ipotesi che questa intesa sia solo una prova generale di un ulteriore collaborazione non è sfuggito ai più.
Anche perché le condizioni di mercato in cui Az si trova attualmente a competere la vedono tutto sommato piccola, di fronte a colossi europei come lo stesso Gruppo Lh, i franco-olandesi di Air France-Klm, il polo Iag (che riunisce Iberia, British, Vueling e Aer Lingus), senza considerare le agguerritissime low cost Ryanair e easyJet. E le condizioni economiche in cui versa Alitalia non è delle più rosee, con un passivo da 500 milioni di euro per il 2016.
A poco sembra esser valso sinora l’intervento di Etihad, che di Az detiene il 49% delle azioni, per rinsaldare la posizione di mercato della vecchia signora biancoverde, complice anche il poco brillante esito delle performance dell’altro vettore europeo facente parte del network Etihad, airberlin, alle prese con un importante programma di ristrutturazione.
Condizioni inesorabili
Tra le condizioni da soddisfare perché i tedeschi di Lufthansa possano valutare un passo in più verso l’universo Etihad/Alitalia di sicuro il deciso taglio dei costi, che dovrebbe essere definito a giorni dal piano industriale all’a..d di Az Carmer Ball e che ootrebbe arrivare sino a una sforbiciata da 400 milioni.
Ma anche i vincoli che Az ha in essere sino al 2018 con SkyTeam e la jointventure transatlantica con Air France e Delta Air Lines sino al 2022 rappresentano un impedimento.
Intesa coi sindacati e ipotesi commissariamento
Il weekend che si è appena concluso, intanto, ha visto un susseguirsi di notizie sulla compagnia aerea basata Fiumicino. Anzitutto il raggiungimento dell’intesa con i sindacati, che di fatto è uno stand-by sino a maggio: solo allora verrà deciso in maniera irrevocabile se il contratto in vigore attualmente, sebbene scaduto a dicembre 2016, sarà mantenuto intatto o meno.
Inoltre ieri la prima pagina di Repubblica titolava ‘Alitalia, allarme di Stato’, facendo riferimento al piano che, extrema ratio, il Governo avrebbe pronto per salvare la signora dell’aviazione: l’amministrazione controllata, a fronte di una forte crisi di liquidità, con il medesimo copione messo in scena per salvare l’Alitalia-Cai nel 2008.
Intanto le attese sono per il piano, che potrebbe segnare davvero la svolta nelle sorti del vettore.