Alitalia chiuderà il terzo trimestre (quello estivo) con un utile di 2 milioni al netto di imposte, interessi e ammortamenti. Un “buon risultato, che non accadeva da molti anni”, ha precisato il coordinatore della triade dei commissari Luigi Gubitosi, durante l’audizione alla commissione Trasporti della Camera di ieri pomeriggio. Per il momento, la cifra sarebbe comunque solo una stima, come ha sottolineato lo stesso Gubitosi.
Se il dato fosse confermato, nei primi nove mesi la perdita netta si ridurrebbe a 315,2 milioni, nettamente inferiore ai -527,6 milioni dello stesso periodo del 2017.
La situazione di cassa
L’altro lato della medaglia, mette in evidenza Il Sole 24 Ore, è rappresentato dalla liquidità. La posizione netta di cassa a fine settembre è pari a 606 milioni, contro i 769 milioni di aprile scorso (esclusi i depositi, all’epoca pari a 145 milioni). Da sottolineare che la liquidità della compagnia è dovuta al famoso prestito poste da 900 milioni, che Alitalia dovrà restituire entro il 15 dicembre. Le cifre dunque, seppur incoraggianti sotto alcuni aspetti, mostrano come la compagnia stia lentamente erodendo la cassa.
Sotto il profilo dei costi, la voce in aumento è quella relativa al carburante, i cui prezzi già da qualche tempo stanno salendo. Nei primi 9 mesi, la spesa per il fuel è salita a 584 milioni di euro, con un incremento di 42 milioni. In calo, invece, il costo del personale, diminuito di 12 milioni e sceso a 445 milioni.
Sul fronte dei passeggeri, sempre nei primi 9 mesi la compagnia ha registrato un incremento dello 0,4%, salendo a quota 16,4 milioni. I ricavi passeggeri, nello stesso periodo, sono aumentati del 7% (2.025 milioni in totale), mentre i ricavi totali hanno guadagnato 4,6 punti percentuali, salendo a 2.354 milioni.