La scadenza del 15 luglio per definire l’affare Alitalia sembra ancora lontana, ma già si profila qualche nube all’orizzonte. Ancora più dense, se prendiamo in considerazione il fatto che l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Gianfranco Battisti, è stato chiaro su un punto nell’ultima richiesta di proroga: questa sarà l’ultima e oltre il 15 luglio non si andrà (anche per questioni di cassa di Alitalia).
Riepilogando gli ultimi sviluppi, il nodo da risolvere, come noto, è quello del partner industriale, con in ballo i nomi del Gruppo Toto, del presidente della Lazio Claudio Lotito, del fondo QuattroR (nome fatto dallo stesso Battisti nella missiva a Governo e commissari) e Atlantia.
Il nodo da sciogliere
Ora la questione appare puramente politica. Da parte di Fs, e soprattutto di Delta, l’unico nome che darebbe affidabilità è quello di Atlantia e senza il suo ingresso potrebbe essere messa in discussione la presenza americana. Come noto, Atlantia vede l’opposizione dei 5 Stelle per i fatti del Ponte Morandi di Genova.
Ieri era previsto un vertice a tre tra il premier Giuseppe Conte, il ministro del trasporti Danilo Toninelli e il vicepremier Luigi Di Maio: sul tavolo appunto Atlantia, Alitalia e le concessioni autostradali. Il vertice è saltato e al momento l’unico appuntamento in agenda è quello con i sindacati convocati da Luigi Di Maio il 3 luglio. A quel punto la scadenza del 15 luglio sarebbe pericolosamente troppo vicina.