La Boeing non smette di finire sotto i riflettori in quello che ormai è a tutti gli effetti l’anno più difficile della sua storia. E al centro dell’attenzione alla voce problemi da risolvere (e costi extra da gestire) c’è ancora una volta il B737 Max.
Se nel presentare l’ultimo bilancio (primo rosso dopo oltre vent’anni) il gruppo americano ha rivelato che il costo totale dell’affaire B737 sarà per le casse di Boeing pari a oltre 18 miliardi di dollari, il colosso dell’aeronautica ha fatto emergere un dato di non poco conto per il futuro, un problema che potrà essere affrontato solamente quando l’aereo avrà il via libera per volare: le consegne alle compagnie.
Il retroscena
Come noto, visti i continui rinvii al via libera per la ripresa delle operazioni, la Boeing a un certo punto aveva deciso di fermare temporaneamente la produzione in attesa di capire come (e quando) si sarebbe sbloccata la vicenda. Ma dietro questa decisione c’era anche un’altra motivazione: nei piazzali dell’azienda stanno stazionando la bellezza di 400 aerei nuovi e pronti da consegnare. E ieri è arrivata la stima sui tempi che ci vorranno per riuscire a smaltirli tutti: un anno e mezzo.
Quindi per i vettori che sono in attesa di ampliare e rinnovare la flotta non basterà attendere l’ok delle autorità, ma poi aspettare ancora.
Luca Paganin