“Per l’estate 2021 dovremmo tornare in qualche modo alla normalità. Non vedo alcun motivo per cui Ryanair non possa tornare al 75%-80% della capacità del 2019”. È ottimista il numero uno di Ryanair Michael O’Leary (nella foto). Intervenendo al Wtm Virtual, il ceo della low cost irlandese ha espresso fiducia nella ripresa, pur sottolineando che “se vogliamo recuperare questo settore abbiamo bisogno di tasse e costi aeroportuali più bassi”, perché, ha sottolineato “in questo business, vince il pricing”.
Fiducia nel vaccino
Guardando ai prossimi mesi, il manager si dice speranzoso, a seguito dell’annuncio di Pfizer dei risultati dei primi test condotti sul vaccino sviluppato con BionTech. “Dobbiamo guardare avanti - ha detto O’Leary -. I vaccini stanno arrivando, ma la domanda è se saranno disponibili per l’estate 2021. Penso di sì. Quello di Pfizer è solo un vaccino. Ci sarà un’ondata di vaccini in arrivo”.
Nel frattempo, la low cost gioca di rimessa. “Stiamo mantenendo aerei e piloti, per essere sicuri di riuscire a soddisfare la ripresa della domanda”, ha spiegato il manager. E sul fronte dei test, unica soluzione per garantire la mobilità in attesa di un vaccino e del rallentamento della pandemia, il O’Leary, riporta su Travel Weekly, continua a criticare duramente la scelta del Regno Unito di adottare la quarantena e i ritardi dell’Unione europea nel mettere in moto un sistema di tracciamento rapido, ma, ha sottolienato il manager, la strada da intraprendere non è quella dei test in aeroporto. “I test in aeroporto sono una completa perdita di tempo – ha dichiarato -. Cosa fai quando ottieni esito positivo in aeroporto? Non dovrebbero essere effettuati negli scali, ma almeno 72 ore prima del volo. Le persone dovrebbero arrivare in aeroporto con un test negativo”. Una soluzione che, secondo il numero uno di Ryanair, consentirebbe la ripresa in sicurezza delle operatività sul corto raggio. Per il long haul, invece, bisognerà attendere.