Ryanair riparte da tre miliardi e mezzo di euro e dalla convinzione che il momento peggiore sia passato. O, meglio, che passerà abbastanza presto. Perché comunque davanti c’è da attraversare la seconda metà del periodo invernale, che si è rivelato molto più devastante delle attese, considerando che numerosi Paesi in Europa continuano a inasprire i limiti ai voli fuori dai confini.
Nel corso della presentazione dei dati del trimestre, i peggiori di sempre, e delle previsioni per l’esercizio (che per la low cost si chiude al 31 marzo), con perdite prossime al miliardo, i vertici della compagnia hanno spiegato che si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel e che Ryanair, grazie appunto ai 3,5 miliardi salvati, potrà partire da una posizione di forza. Il tutto incrociando le dita, considerando quanto abbiamo visto nell’ultimo anno.
La carta da giocare
Per il nuovo corso, inoltre, il vettore guidato da Michael O’Leary si prepara a giocare una carta in più, rileva Simpleflying, un asso sul quale il ceo ha più volte detto di considerare fondamentale, ovvero il B737 Max. Anzi, il B737 8200 come lo sta ribattezzando la compagnia. Che volesse togliere il nome Max era stato più volte ventilato, ora sembra che l’operazione possa andare in porto anche perché la versione ordinata da Ryanair è un po’ diversa dalle altre, con una capienza maggiore in termini di passeggeri. Bisognerà però ancora attendere perché, proprio per questa diversità, la certificazione non è ancora arrivata. Ma, come si sa, Ryanair non percorre mai le vie più comuni.