Non deve essere stato facile per Fabio Lazzerini restare fermo ai box. L’amministratore delegato di Ita sperava infatti di ripartire molto prima e senza mille indugi. Invece si è trovato a vivere l’estate 2021 con ansia, nell’attesa di sapere quando la nuova linea aerea Ita sarebbe uscita dagli hangar per prendere il volo.
Adesso pare chiaro che il 15 ottobre si dovrà girare la chiave, anche se abbiamo bruciato primavera, estate e una buona parte di quello che si definisce orario invernale. Biglietti e ricavi volati verso low cost voraci e passeggeri che andranno riconquistati.
“Sappiamo cosa dobbiamo fare e come farlo, stiamo solo aspettando che qualcuno schiacci il bottoncino per farci partire”, aveva detto Lazzerini nei giorni scorsi.
E allora siamo rimasti tutti a guardare quel bottoncino, con il dito che restava sospeso nell’aria tra Commissione Europea, Politica (con la P maiuscola perché si parla di un livello alto che a volte rallenta tutto) e mercato. Con qualcuno che guardava sospettoso come fosse impossibile accettare una nuova compagnia.
E Lazzerini, che delle questioni romane ha ormai capito anche le mille sfaccettature, è rimasto in attesa.
Schiacciato da mesi e mesi di riunioni e progetti. Poi puntualmente rifatti e ribaltati perché in Europa ormai ci guardano con una certo diffidenza. L’amministratore delegato di Ita ha mantenuto il suo solito sorriso, nonostante la fatica iniziasse a farsi fa sentire. “Siamo una compagnia che non vuole essere una low cost. Nasciamo come compagnia tradizionale”. Giusto per spiegare che nessuno vuole scendere nell’area dei prezzi con Ryanair e soci.
Ma ora è arrivato finalmente il momento di schiacciare il bottone.