Battaglia su più fronti contro le low cost, lavoro continuo per la ricerca di un partner internazionale entro il 2022 con cui dialogare ad armi pari, difesa strenua della scelta di abbandonare il nome di Alitalia pur avendo comprato il marchio. È un Alfredo Altavilla (nella foto) combattivo e deciso, grazie anche all’uso sapiente dell’arma dell’ironia, quello che si è mostrato nel talk show di presentazione di Ita Airways, pronto a stare in prima fila per il lancio della nuova compagnia.
Fronte low cost
I capisaldi del nuovo corso sono stati ribaditi oggi in un’intervista pubblicata sul Corriere della Sera, drante la quale il manager torna in aperta polemica con le low cost su due punti in particolare: le sovvenzioni di enti locali e aeroporti e la qualità del servizio. Quest’ultima, dice, sarà l’arma da utilizzare per combattere con le compagnie no frills, mentre sul fronte delle sovvenzioni il concetto è chiaro: o per tutti o per nessuno.
Alleanza ad armi pari
Passando alle alleanze internazionali, il concetto di Altavilla è chiaro: partiranno soltanto se Ita avrà pari dignità all’interno. Certo flotta e network saranno ancora limitati rispetto ai competitor, ma le armi in più, dice, saranno gli slot di Linate e le opportunità di Fiumicino.
La verità su Alitalia
Infine il brand Alitalia. “Non avevamo nessuna intenzione di usarlo – confessa – anche perché nei primi dialoghi con i possibili partner il messaggio è stato chiaro: rischia di essere un fardello, meglio tagliare con il passato”. Ma bisognava evitare che andasse nelle mani sbagliate e inoltre consente una transizione su vari aspetti più fluida e veloce. “E poi così abbiamo consentito all’amministrazione straordinaria di pagare gli stipendi dei dipendenti”, conclude.