"Nonostante i rischi esistenti siamo fiduciosi: entro due o al massimo tre anni il settore registrerà una ripresa, tanto da ritornare ai livelli del 2019. È però indispensabile che i governi di tutto il mondo allentino le restrizioni di viaggio per ripristinare il turismo, oltre al commercio e alle trasferte d’affari”.
Luis Felipe de Oliveira, direttore generale dell'ACI World, lancia un appello ai Paesi che, specifica, stanno finalmente seguendo un approccio alla pandemia che l’ACI invoca da mesi: “L’implementazione di misure basate sulla situazione personale di rischio dei passeggeri, per un ritorno ai viaggi in sicurezza”.
Il punto di svolta
Ora, però, occorre un passo in più: alleggerire i protocolli anti-Covid. “Sono passati quasi due anni da quando l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l'epidemia di Covid-19 una pandemia globale - racconta de Oliveira a TravelDailyNews -. Tuttavia, ora abbiamo raggiunto un potenziale punto di svolta. Lo sforzo di vaccinazione globale senza precedenti e l'ultima raccomandazione dell'Oms che i governi allentano le restrizioni di viaggio potrebbero far ripartire la ripresa economica globale e quella della domanda di trasporto aereo”.
Traffico interno motore di ripresa
Un settore che sta risalendo la china, anche se più lentamente del previsto. Dei 9,2 miliardi di passeggeri serviti nel 2019, infatti, nel 2021 ne sono ritornati solo 4,4 miliardi, pari a una perdita del 55% del traffico passeggeri globale. A trainare la ripresa il traffico interno, che nel 2021 è arrivato a sfiorare i 3,4 miliardi di passeggeri, corrispondenti al 63,4% dei livelli del 2019. Il volume del traffico passeggeri internazionale è rimasto invece ancora indietro rispetto alla ripresa di quello nazionale nel 2021 e si stima che ammonterà a soli 1,05 miliardi di passeggeri all'anno, ovvero il 27,8% del livello raggiunto nel 2019, per poi salire a poco più di 2 miliardi alla fine di quest’anno.
Ricavi degli aeroporti ancora inferiori alle attese
La crisi del Covid-19 ha continuato a incidere pesantemente sui ricavi degli aeroporti nel 2021. Si stima ora che, a livello globale, gli aeroporti abbiano perso oltre 83,1 miliardi di dollari di ricavi lo scorso anno. Prima dell'epidemia si prevedeva che l'industria aeroportuale avrebbe generato ricavi per oltre 175,8 miliardi di dollari nel 2022. Tuttavia, l'impatto della crisi continuerà nel 2022, riducendoli di ulteriori 60,8 miliardi di dollari. ACI World prevede che i ricavi aeroportuali nel 2022 raggiungeranno solo il 72,6% dei livelli del 2019.
Resta poi l’incognita dell’esito della crisi ucraina, con le tensioni geopolitiche nel mondo che potrebbero frenare la velocità e l'entità della ripresa. "I nostri pensieri sono rivolti alle persone e ai nostri colleghi dell'aviazione colpiti dalla situazione in Ucraina - ha affermato Luis Felipe de Oliveira -. Come abbiamo visto durante la crisi del Covid-19, la flessibilità e lo spirito di adattamento fanno parte del dna dell'aviazione. Gli aeroporti sono preparati a gestire le crisi e la priorità rimane quella di mantenere le persone - viaggiatori e personale - al sicuro. Questa è la priorità numero uno, sempre. Come molti, speriamo in una soluzione pacifica a questa crisi”.