Fine della questione. Per i biglietti a 9,99, fortuna di Ryanair prima e di tutto il mondo low cost dopo, non c’è più speranza, resteranno un ricordo del passato al pari del tentativo, tanto azzardato quanto affascinante, di fare viaggiare i passeggeri quasi in piedi per trasportare un maggior numero di persone, come sognava un tempo il ceo della low cost irlandese Michael O’Leary.
Il dibattito
A più di un anno di distanza dall’apertura del dibattito sulla fine del low cost nella sua accezione più classica, con una porta ancora socchiusa sul futuro (chissà se le cose cambieranno e sarà di nuovo possibile), tocca a un altro top manager del vettore mettere definitivamente la parola fine. E lo fa in un’intervista rilasciata a Bloomberg il direttore finanziario Neil Soharan, che con una frase lapidaria ha detto: “I giorni dei biglietti a 9,99 sono definitivamente passati”.
Gli ultimi sviluppi
Il tema è stato costantemente sotto i riflettori dopo il primo intervento di O’Leary e i fatti avevano dimostrato che la sua non era stata una provocazione. Nel concreto, la cartina di tornasole è sempre stata la tariffa di lancio delle nuove rotte e questa è passata improvvisamente da 9,99 a 19,99, salvo poi verso la fine dello scorso anno salire ancora a 29,99.
E proprio O’Leary, prima del definitivo bye bye dell’intervista a Neil Sorahan, aveva ancora detto: “E’ stata una mia creatura ed è stata la nostra fortuna. Ora è impensabile far viaggiare in aereo a una tariffa media di 40 euro, non è sostenibile. Ma vi immaginate un biglietto aereo che costa meno dello Stansted Express”.