L’adempimento fiscale (questo ormai dovrebbe essere assodato) per gli affitti brevi è a carico dell’intermediario. Ma cosa succede se quest’ultimo non versa l’importo legato all’ormai famosa cedolare secca? Una domanda non irrilevante, dal momento che, come riporta ilsole24ore.com, all’esordio della ‘tassa Airbnb’ pare che pochi intermediari abbiano assolto agli obblighi di legge.
Sempre in base a quanto riportato dal sito web del quotidiano finanziario, il proprietario non avrebbe alcun dovere rispetto alla ritenuta. In altre parole, non ci sono sanzioni.
Gli importi da versare
Ma questo non vuol dire che non ci possa essere un esporso: dipende da come l’intermediario ha gestito la transazione. Se ha versato l’intero importo al proprietario, sarà quest’ultimo a dover pagare nel 2018 l’Irpef o la cedolare secca. Se invece l’intermediario ha versato al proprietario solo il 79% dell’importo (ovvero ha trattenuto la cedolare secca) il locatore dovrà pagare solo in caso di Irpef a debito.
Diverso il caso dell’intermediario. Nel caso in cui quest’ultimo non abbia trattenuto il 21% relativo alla cedolare secca, in caso di accertamento potrebbe rischiare la sanzione, che corrisponde al 20% dell’importo più le spese legali.