Additati da molti, più o meno velatamente, come i responsabili del ‘can can’ creatosi in questi giorni sulla questione dei viaggi all’estero e dell’ordinanza del ministro Speranza che ha aggiunto una quarantena di 5 giorni e un terzo tampone per chi rientra dall’estero, gli albergatori non ci stanno a recitare la parte dei cattivi.
“La toppa è peggio del buco” ha detto il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. Che ha aggiunto: “Noi non volevamo fare assolutamente la guerra agli italiani che andavano all’estero né tanto meno ai tour operator e agenzie di viaggi italiane di cui abbiamo la massima considerazione”.
Il tema, dice Bocca, è proprio quello opposto: “Se il tampone vale per andare all’estero, deve valere anche in Italia. Federalberghi è convenzionata con più di duemila centri diagnostici per i tamponi in hotel. Se è permesso salire su un aereo col tampone, sia permesso anche in hotel”.