La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha pronunciato un’importante sentenza in materia di locazioni brevi. Come si legge su Hotelmag, il caso su cui si è pronunciata la Corte riguarda la legge belga che obbliga gli intermediari, inclusi i portali di prenotazione, a comunicare all’amministrazione finanziaria i dati degli host e i loro recapiti, nonché il numero di pernottamenti e le unità abitative gestite nell’anno precedente, al fine di identificare i soggetti debitori di un’imposta regionale sugli esercizi ricettivi turistici e i loro redditi imponibili.
A giudizio della Corte, la norma belga ricade nel settore tributario e deve di conseguenza essere considerata esclusa dall’ambito di applicazione della direttiva sul commercio elettronico, come invece aveva chiesto Airbnb.
I portali saranno quindi tenuti a comunicare i dati richiesti dall’amministrazione.
La Corte tornerà presto a occuparsi della materia anche sull’analogo caso italiano. Secondo le stime elaborate dal Centro studi di Federalberghi, nei cinque anni di mancata applicazione della norma, Airbnb ha omesso di versare imposte per circa 750 milioni di euro.