“La bella notizia di queste settimane è che tanti vogliono viaggiare in Italia, e i primi segnali positivi sono stati quelli di Pasqua e ponti di primavera. Ma non basta questo a riempire la voragine lasciata dalla pandemia”. Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca (nella foto), parla alla platea di albergatori italiani che si sono dati appuntamento a Parma per la 72a Assemblea generale della federazione, per ritrovarsi e per rimettere a fuoco gli obiettivi della categoria.
“Il nostro comparto è fertile, va coltivato costantemente - ha ribadito Bocca -. Non può essere considerato importante solo quando va bene, perché, per andare bene, devono esserci condizioni di stabilità garantite”. Una condizione non semplice da raggiungere di questi tempi: “Non nascondiamo le preoccupazioni per le conseguenze che il conflitto in Ucraina comporta per i sistemi economici, a partire dall’incremento del prezzo dell’energia, che mette a dura prova la tenuta dei conti delle imprese”, ha infatti ricordato il presidente di Federalberghi sottolineando come il rilancio del settore dipenda in gran parte dalle risorse, pubbliche e private.
Si può fare di più
E a fronte del miliardo e mezzo di euro del Pnrr per le imprese del turismo “non ci stancheremo mai di ripetere che occorre fare di più”, ha insistito Bocca, menzionando il supporto giunto anche da istituzioni private, in primis dal sistema bancario. “Risorse pubbliche e private devono operare in sinergia per favorire la ricostruzione e la riconversione del nostro sistema di ospitalità verso standard innovativi e a ridotto impatto ambientale. La ripresa vedrà un aumento della competizione tra destinazioni, che non deve trovarci impreparati”.
Non da ultima, la necessità di una semplificazione del quadro amministrativo: “Troppo spesso le nostre iniziative rimangono ostaggio di cavilli e carte bollate - ha accusato Bocca -. Il rilancio del turismo italiano non può essere bloccato dalla burocrazia”. Ma nella lista delle problematiche si aggiunge anche l’allontanamento del personale dal settore. Un fenomeno preoccupante, “perché il deflusso di professionalità dalle nostre imprese rischia di dissanguare il comparto. E poi, ancora una volta, Bocca ha esortato a lanciare il cuore oltre l’ostacolo: “Non richiudiamoci nei nostri timori, affrontiamo questa congiuntura con l’ottimismo che ci deriva dall’essere imprenditori”.