Federalberghi sottolinea con forza l’importanza del settore alberghiero come veicolo per far conoscere il meglio dell’Italia all’estero. “Non vendiamo beni all'estero, ma facciamo promozione attraverso i clienti stranieri che soggiornano presso di noi". È il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara (nella foto), a sottolinearlo durante l'audizione alla Commissione Attività produttive in merito all'indagine conoscitiva sul Made in Italy, la valorizzazione e lo sviluppo dell'impresa italiana nei suoi diversi ambiti produttivi.
Come riporta Ansa, Federalberghi ha evidenziato che prima della pandemia il contributo offerto dal settore dei viaggi e del turismo al prodotto interno lordo italiano era di circa 269,8 miliardi di dollari, pari al 13,1% del Pil. "La spesa totale degli stranieri nel nostro Paese - ricorda Nucara - è stata pari nel 2019 a 44,3 miliardi di euro. Gli esercizi ricettivi italiani ospitano ogni anno più di 430 milioni di pernottamenti. Il settore offre lavoro a 1,8 milioni di persone, di cui circa 1,3 milioni di lavoratori dipendenti. Il turismo lavora per l'Italia, il turismo dà lavoro all'Italia. E, se sapremo assecondarne lo sviluppo, ne potrà dare sempre di più".
Il documenti di Federalberghi
Nucara spiega che l'associazione ha predisposto e inviato alla Commissione un documento articolato che propone più di 100 misure su questo argomento ma nell'audizione ha scelto di concentrarsi su 4 punti. "Il primo è la riqualificazione dell'offerta: l'offerta turistico ricettiva italiana ha registrato, negli ultimi trent'anni, un costante miglioramento. Il Pnrr ha destinato importanti risorse ma non sono sufficienti perché il mercato pullula di competitor agguerriti, spesso favoriti da una struttura dei costi notevolmente più snella. Chiediamo quindi un sostegno agli investimenti che potrebbe avvenire con un sistema autofinanziato dal settore e in particolare facendo leva su quelle che sono le risorse dell'imposta di soggiorno che in parte dovrebbe essere destinate a questa finalità".
Il secondo punto è un mercato ordinato. "In questo momento - ricorda Nucara - il panorama italiano è inquinato da centinaia di strutture abusive grazie all'assenza di controlli e all'assenza di regole. È una concorrenza sleale che danneggia sia le strutture ricettive tradizionali come gli alberghi ma anche le imprese che svolgono la ricettività adottando formule nuove ma nel rispetto delle regole. Ribadiamo che serve ‘stesso mercato con stesse regole’. Chiediamo di adottare per l'Italia la soluzione di Venezia che permette ai sindaci di controllare le imprese".
Il terzo punto è l'energia. "La situazione - spiega - sta migliorando fortunatamente ma siamo ancora sopra i livelli del 2022 sia per le luce che per il gas. Bisogna dare la possibilità di mettere sistemi alternativi, penso al fotovoltaico ma ce ne sono anche altri. All'interno dei centri storici è molto molto difficile dotarsene".
Ultimo punto il turismo balneare e in particolare il fatto di assicurare la sopravvivenza delle imprese che operano sulle aree demaniali. "La grande incertezza che aleggia sul rinnovo delle concessioni assume una dimensione ancor più gravosa quando l'attività svolta su suolo demaniale è strettamente connessa con un'altra attività d'impresa, come accade per le spiagge destinate ad accogliere i clienti delle strutture ricettive". Quindi Federalberghi chiede "una tutela rafforzata per questi casi".