Sport e grandi eventi come volano per far crescere il turismo di casa nostra: in occasione della 74a edizione dell’assemblea nazionale di Federalberghi, l’intervento del presidente Bernabò Bocca parte da qui
Ma non risparmia stoccate al mondo della politica, andando a toccare alcuni dei temi che ancora rendono difficile il lavoro degli albergatori.
In primis l’eccessiva burocrazia, tutti quei “lacci e lacciuoli” che rischiano di spegnere l’intraprendenza degli imprenditori.
“È essenziale supportare lo sviluppo del turismo, che può creare ricchezza per altri settori economici – ha detto il presidente alla platea dei 450 delegati presenti a Viareggio – ma oggi la burocrazia ci uccide”.
Bocca si sofferma anche sull’overtourism e sulla sostenibilità dell’attività turistica, che “non può svolgersi a discapito della vita e della prosperità delle comunità locali e dei loro residenti. In questi anni, con le nostre proposte abbiamo cercato di contenere il diffondersi di un’attività ricettiva irregolare”.
Per il presidente, servono flussi di qualità: “Il turismo non va misurato in presenze, ma in fatturato”.
Bocca interviene anche sulla tassa di soggiorno: “Sarebbe più corretto finanziare le funzioni svolte dagli enti locali in campo turistico con modalità diverse dall’imposta di soggiorno, ad esempio mediante la compartecipazione degli enti locali al gettito Iva di tutte le attività produttive che traggono beneficio dall’economia turistica o con la creazione di una city tax”.
I dati turistici provvisori del 2023, segnala il presidente, sono finalmente tornati sopra i livelli pre Covid. “In Italia le presenze totali, pari a 446,1 milioni, sono in crescita del 2,2% rispetto al 2019. I flussi dall’estero arrivano a 232 milioni, in aumento del 5,1% sul 2029. I flussi nazionali tuttavia, sono ancora dello 0,9% rispetto ai livelli del 2019, portandosi a 214,1 milioni di presenze. E il recupero nel comparto alberghiero si mostra più lento: le presenze negli alberghi nel 2023 sono ancora stimate inferiori rispetto al pre pandemia, mentre l’extra alberghiero è in crescita”.
A commento di questi dati, Bocca rimane comunque fiducioso. “Non mi nego, come in passato, all’ottimismo. Bisogna tuttavia mettere mano ad alcune riforme di struttura che consentano al turismo di creare ricchezza in un momento in cui le cose, finalmente, sembrano andare per il verso giusto”.
In primo piano, Bocca ricorda la riduzione della pressione fiscale sulle imprese, “In particolare attraverso la diminuzione delle tasse sugli immobili”. E ancora, spazio “all’incentivazione degli investimenti potenziando il credito d’imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive”. In evidenza anche la revisione della norma che limita la capacità degli alberghi di ampliare l’offerta, il contrasto all’abusivismo e il potenziamento e modernizzazione delle reti e delle infrastrutture.