Tassa di soggiorno
più alta, ma solo
per l’extralusso

La tassa di soggiorno per gli alberghi extralusso potrebbe salire fino a 25 euro a camera, trasformandosi inoltre in una vera e propria tassa di scopo per finanziare attivamente le politiche del turismo. Questa una delle ipotesi al vaglio del Ministero del Turismo, che sta accelerando i tempi della riforma dell’imposta. A inizio settembre, infatti, il ministro Santanchè incontrerà i rappresentanti dei Comuni per discutere del nuovo testo.

Tutti i Comuni potranno applicare la tassa

L’aumento per gli hotel upper level, specifica Il Messaggero, sarebbe però a camera e non per ospite, come avviene adesso, e per quanto riguarda le opere finanziabili con il gettito derivante dall’imposta secondo Santanchè è ora di definire con più precisione la griglia degli interventi, per evitare usi impropri delle risorse generate dal turismo. Oggi la legge dice che, tramite la tassa, i sindaci possono avviare interventi in materia di turismo, anche a sostegno delle strutture ricettive, e opere di manutenzione, fruizione e recupero di beni culturali e ambientali locali. Le risorse possono inoltre essere destinate al miglioramento dei servizi pubblici locali. Il ministero vuole inoltre estendere a tutti i Comuni la possibilità di applicare la tassa di soggiorno, mentre oggi sono poco più di mille quelli che la fanno pagare.

La tassa di soggiorno garantisce entrate per circa 800 milioni di euro l’anno ai Comuni. Roma, secondo il monitoraggio Ifel-Anci, con 165 milioni raccolti è la città che ha guadagnato di più lo scorso anno, seguita da Firenze e Milano, rispettivamente a quota 70 e 62 milioni.

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