Arrivano anche i dati Trademark a dimostrare che il 2024 sancisce il definitivo superamento di qualsiasi performance pre-pandemica. Secondo gli indicatori di Italian Hotel Monitor relativi ai primi tre mesi del 2024, per l’industria alberghiera italiana il risultato è in sensibile crescita rispetto al 2023, sia in termini di occupazione camere passata dal 62,7% al 65,3% (+2,6 punti) che di prezzo medio camera, salito da 115,55 a 127,10 euro (+10%).
Il segmento leisure cresce più di quello business, trainato com’è dal ritorno in massa dei clienti extraeuropei, americani in particolare. Il confronto con il 2019 evidenzia un incremento di 5,5 punti in termini di occupazione camere e un +30% di prezzo medio camera. Ed è proprio l’impennata di quest’ultimo indicatore, che continua tuttora, a destare una certa preoccupazione, soprattutto in relazione alla capacità di spesa della clientela italiana.
L’aumento delle tariffe non incide sull’occupazione
Per quanto riguarda, poi, le diverse tipologie ricettive, le strutture a tre stelle sono quelle che registrano il maggior aumento della tariffa media, con un adr a più 15,9% rispetto all’analogo periodo del 2023, seguite dal più 10,8 per cento dei 4 stelle e da un più 1,7 degli hotel cinque stelle. Numerose le città che hanno registrato un tasso di occupazione camere maggiore della media nazionale, fissata per il periodo al 60%. Tra queste spiccano Milano al 71,1%, Venezia e Firenze al 68,4%, Roma al 67,8%, e poi ancora Bologna (67,3%), Palermo (66,9%), Napoli (66,1%), Trento e Trieste (65,7%), Genova (65,6%) e Bergamo.
La più cara fra tutte le città resta sempre Venezia, con un prezzo medio camera di 207,50 euro (+3,3% rispetto allo scorso anno), davanti a Milano (170,39 euro, +9,7% sul 2023), Firenze (163,14 euro, +13,1% sul 2023), Roma (147,21 euro, +7,8% sul 2023) e Como con 116,13 euro, una cifra che segna il maggior rialzo fra tutte rispetto allo scorso anno: più 20,8%.