Tiene banco, stupisce con le sue dichiarazioni forti e con il suo linguaggio schietto e fluente. Tifa soltanto per l'alta qualità del cibo e del vino, e parlare da relatore al Food&Wine Tourism Forum, al Castello di Grinzane, lo infervora ulteriormente.
"Il turismo enogastronomico è il turismo - afferma senza dubbio il patron di Eataly Oscar Farinetti -. È l'unico tipo di turismo al mondo che si occupi di piacere primordiale. Bisogna innamorarsi del cibo e del vino come ci si innamora di una persona". Sembra filosofeggiare, Farinetti, ma, in realtà, è il pragmatismo a condurre il suo pensiero e le sue azioni. "Bisogna imparare a decentrare i turisti, perché, se vanno tutti negli stessi posti, non ci stano fisicamente - provoca -. Ci sono 53 Patrimoni Unesco in Italia, facciamoglieli scoprire tutti. Nelle Langhe abbiamo tartufo, Barolo e Barbaresco e abbiamo l'enogastronomia più chic e più reale del mondo".
Fico, il megaparco alimentare creato a Bologna, la più recente delle creature italiane pensate da Oscar Farinetti, sta diventando un forte attrattore per il turismo enogastronomico, ma i numeri dell'inbound non lo ripagano ancora del tutto. "Quest'anno raggiungeremo i 3 milioni di persone, ma soltanto 500mila stranieri. Voglio raddoppiare il prossimo anno e poi arrivare al milione e mezzo di visitatori dall'estero - annuncia -. Fico è la rappresentazione della provincia italiana".
La sua passione per le iniziative stupefacenti lo rende vulcanico, e a Food&Wine gli sembra l'occasione perfetta per condividere l'intenzione di organizzare una megainiziativa promozionale su piazze mondiali. "Dobbiamo creare un evento fortemente impattante, con grandi star e testimonial incredibili che diranno qualcosa di grande sul Barolo e sul Barbaresco - spiega Natale Farinetti -. Bisogna partire dalle città-megafono: New York per prima, poi, forse Parigi e Berlino".