“Quello che abbiamo voluto fare è disciplinare in maniera più trasparente il settore”. L’assessore al turismo del Veneto, Federico Caner (nella foto), sintetizza così l’obiettivo della proposta legislativa licenziata dalla giunta regionale. Una proposta che ha un intento preciso: tutelare la prima regione turistica d’Italia dall’abusivismo in materia di affitti turistici.
Il disegno di legge apporta modifiche alla legge regionale n. 11 del 2013 'Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto', prevedendo nuove disposizioni in materia di ricettività turistica finalizzate a tutelare sia la qualità dell’offerta anche nel segmento degli alloggi in locazione, sia la trasparenza del settore.
L'obbligo del codice identificativo
“Anzitutto - ha sottolineato l’assessore - gli alloggi in locazione turistica dovranno essere conformi alle prescrizioni urbanistiche, edilizie, igienico-sanitarie e alle norme per la sicurezza degli impianti. La qualità dell’offerta turistica in tutti i suoi segmenti dev’essere garantita”.
Tra i nuovi obblighi, poi, quello di dotarsi di un codice identificativo dell’alloggio, assegnato dalla Regione, da esporre anche nei siti internet di prenotazione ricettiva, in base a un regolamento che sarà adottato dalla giunta regionale successivamente all’approvazione della legge.
Obiettivo rafforzare e facilitare la vigilanza
In questo modo i Comuni saranno agevolati nelle funzioni di vigilanza sulle locazioni turistiche, compito che sarà ulteriormente facilitato anche dalla possibilità, per la polizia locale, di accedere telematicamente alla banca dati regionale del turismo.
L’obiettivo, specifica Caner, non è affatto colpire questo segmento dell’offerta turistica, bensì contrastare quella che definisce “la sacca importante delle strutture turistico-ricettive abusive”. Dietro ai fenomeni di abusivismo, continua Caner, ci sono delle vere e proprie organizzazioni che non pagano la tassa di soggiorno, né tantomeno comunicano i dagti degli ospiti alle Questure e alla Regione. Oltre al problema dell'evasione fiscale.
Con questa iniziativa formale il Veneto - 19 milioni di arrivi, 70 milioni di presenze, 46mila strutture ricettive e 37mila alloggi in locazione turistica - intende fare da apripista alle altre regioni: “Ce ne sono già altre che ci hanno chiesto di avere copia del nostro disegno di legge” ammette Caner.