“La revisione della soglia minima di spesa del Tax Free Shopping rappresenta un’opportunità unica per la promozione del Made in Italy, in particolare per lo sviluppo dell’artigianato locale, e genererebbe impatti positivi su tutta la filiera del turismo, aumentando la domanda sull’intero territorio nazionale”. Così il Ministero del Turismo in una nota, in seguito all’incontro che si è tenuto ieri a Roma tra la titolare del dicastero, Daniela Santanchè, e i vertici dei principali player del segmento che operano in Italia: Stefano Rizzi, country manager di Global Blue Italia; Stefano Uggeri, managing director Planet; ed Emanuele Pangrazi, amministratore delegato Tax Refund.
Nel corso dell’incontro è stata evidenziata la necessità di modificare l’attuale normativa in materia di sgravio dell’Iva sugli acquisti dei turisti internazionali, adeguando la soglia economica minima per accedere al servizio (ferma alle vecchie 300 mila lire, pari ad euro 154,95) alla media degli altri Paesi europei.
“Oggi l’Italia - sottolinea il dicastero - è infatti il Paese con la soglia Tax Free più alta in Europa, mentre gli altri Stati membri l’hanno ridotta o, in alcuni casi, addirittura azzerata utilizzando il sistema come leva competitiva e attrattiva nei confronti dei flussi turistici extra-europei”.
Secondo il MiTur, la revisione della normativa è “improrogabile ai fini della crescita dell’intero indotto turistico nazionale, fortemente penalizzato negli ultimi anni dalla crisi pandemica e dagli effetti del conflitto in Ucraina”.