Nuovo capitolo nel compromesso che il Governo italiano sta cercando con l’Ue in merito alla questione balneari. Il ministro agli Affari Ue, Raffaele Fitto, ha infatti presentato una nuova bozza del disegno di legge sulle concessioni balneari, che prevede una proroga del termine delle gestioni esistenti da uno a 5 anni, a seconda della percentuale regionale di spiagge libere, per poi mandarli a gara con il rıconoscimento di un indennizzo basato sul valore aziendale dello stabilimento. Scadenza al 2029 anche per l’assegnazione di almeno il 15 % di litorali liberi in ogni Regione.
Parallelamente, come riporta Milano Finanza, dovrà essere adottato un Piano nazionale 2024-29 per lo sviluppo delle attività insistenti sulle concessioni demaniali ad uso turistico ricreativo e sportivo, da concordare con la Conferenza delle Regioni e da sottoporre al parere preventivo del Consiglio di Stato, che recepisce la mappatura delle coste italiane e delineerà le modalità di investimento per la riqualificazione delle aree affidate in concessione, autorizzazione o convenzione.
Le spiagge già in concessione quindi godranno di una proroga fino al 31 dicembre 2025 se situate in regioni con meno del 25% di spiaggia libera; fino a fine 2027 per le regioni con una percentuale tra il 25% e il 49% e fino al 31 dicembre 2029 per le regioni con più del 49% di spiagge libere. Il ddl stabilisce che “la risorsa naturale è da considerarsi scarsa sull’intero territorio nazionale, quando l’area disponibile è pari o inferiore al 49% a livello nazionale o quando l’area disponibile di una singola regione è pari o inferiore al 39%”.
Il ddl stabilisce poi i criteri per riaffidare le concessioni balneari, una volta scadute. Le gare dovranno innanzitutto svolgersi “nel rispetto del diritto europeo e dei principi di libertà di stabilimento, di pubblicità, di trasparenza, di massima partecipazione, di non discriminazione e di parità di trattamento, tenendo conto anche delle disposizioni a tutela della massima partecipazione delle microimprese, delle piccole imprese e delle imprese giovanili”.
Nello scegliere il vincitore del bando i Comuni per le nuove assegnazioni - che dureranno dai 5 ai 20 anni - dovranno tenere conto dell’esperienza tecnica e professionale pregressa; dell’impegno ad assumere lavoratori under 36 nonché a fornire un occupazione ai dipendenti del concessionario uscente; dell’offerta di servizi turistici anche fuori stagione e dei progetti di sviluppo degli impianti e dei manufatti.
Il concessionario entrante deve inoltre versare a quello uscente un indennizzo in relazione al valore aziendale.
Un elemento di criticità nel confronto con l Ue può essere rappresentato dall’assenza nel ddl di un tetto per l’assegnazione di concessioni alla stessa impresa, la cui previsione è lasciata alla discrezionalità degli enti locali.