Mentre in Italia l’incertezza sulla data effettiva di riapertura delle strutture turistiche regna ancora sovrana, altri Paesi europei stanno iniziando a fornire direttive precise agli imprenditori del comparto.
Uno dei pionieri è stato l’Austria, il cui piano di graduale ritorno alla normalità è iniziato il 14 aprile, con l’apertura dei negozi fino ai 400 mq. Secondo la tabella di marcia annunciata dal Ministro del Turismo Elisabeth Köstinger i ristoranti e i caffè saranno riaperti a partire dal 15 maggio, gli hotel dal 29 maggio.
Nei ristoranti saranno ammessi non più di quattro adulti e i loro bambini per tavolo e tra i gruppi degli ospiti dovrà essere mantenuta una distanza minima di un metro. I dipendenti, poi, dovranno essere dotati di una protezione per la bocca e il naso o di una visiera per il viso; questo vale anche per i camerieri negli spazi all'aperto.
Anche i bar potranno riaprire, a patto che garantiscano abbastanza posti a sedere e il distanziamento sociale. Spetterà, dunque, ai proprietari in base alla loro libertà imprenditoriale decidere se ritornare operativi a queste condizioni.
La Spagna allo scoperto
Quattro le fasi previste dalla Spagna per tornare alla vite pre-coronavirus. Nel suo discorso alla Nazione di ieri sera il Primo Ministro Pedro Sánchez ha parlato di un piano “che ci porterà a una nuova normalità”.
"Quella che stiamo vivendo - ha spiegato - è la Fase zero, che terminerà il 4 maggio". La Fase uno prevederà, invece, le aperture del commercio al dettaglio, ma non dei cetri commerciali; gli hotel e i ristoranti riapriranno, ma con una capienza al 30%.
La Fase 2 sarà quella intermedia: cinema, teatri e musei aperti ma a un terzo della loro capienza. Sarà possibile anche organizzare eventi all'aperto, ma per massimo di 400 persone. Infine nella Fase 3 i locali potranno alzare la capienza al 50%. "Sarà questa la nuova normalità - ha detto il Primo Ministro -, se tutto adrà bene e tutti si atterranno alle regole potremo arrivarci in 6-8 settimane".
La scelta dell'Est
Fine del lockdown per hotel e ristoranti a partire da metà maggio per la Polonia, che segue l’esempio dell’Austria nel consentire ai proprietari degli alberghi di riavviare l’attività dopo aver sanificato le loro strutture.
Date precise per la Repubblica Ceca, che tuttavia ha deciso di scaglionare maggiormente il calendario di aperture con un ‘piano di uscita’ graduale dalla crisi causata dalla pandemia. Cinque le fasi, secondo quanto riportato da Preferente: la prima è iniziata il 20 aprile e l’ultima sarà l’8 giugno, data in cui potranno tornare operativi gli hotel e i centri commerciali.
Il Portogallo gioca la sua carta
Aperture graduali a partire dal 2 maggio anche per il Portogallo, che gioca la carta della sicurezza come attrattore del turismo internazionale. “Le persone – ha sottolineato il ministro portoghese dell’Economia, Pedro Size Vieira - vorranno viaggiare di nuovo e fare esperienze in cui la salvaguardia della loro salute sia prioritaria. Agendo in questo modo noi faremo sì che continueranno a vedere il Portogallo come una destinazione sicura". Il settore tornerà gradualmente alla normalità, sebbene con alcune restrizioni: "I ristoranti con limitazioni, gli hotel con bassi tassi di occupazione e una maggiore disinfezione".
Per quanto riguarda, invece, una potenza turistica come la Francia le indicazioni sulla ripresa delle attività turistiche sono ancora tropo vaghe. Il Governo francese ha infatti detto di star pianificando una ripartenza progressiva a partire dall’11 maggio, ma non ha ancora specificato quando sarà la volta del settore alberghiero; si sa solo che l'11 maggio non riaprirà, così come non torneranno operativi nemmeno ristoranti e caffè.
Stefania Galvan