Le restrizioni imposte dal Canada al settore crocieristico andranno avanti fino a febbraio 2022. Un duro colpo per il turismo verso l'Alaska, che vede la stagione 2021 ormai sfumata.
Un punto di frizione tra il Governo canadese e gli Stati Uniti. Questi ultimi infatti parlano di una decisione arbitraria presa senza tener conto dell'economia dell'Alaska.
Le crociere sono infatti un business importante per lo Stato, basti pensare che nel 2019 il 60% dei visitatori furono appunto passeggeri in viaggio a bordo delle navi.
Prima della pandemia, le previsioni parlavano di un incremento del 5% di crocieristi, poi lo stop e la chiusura dei confini. Quello che oggi sorprende, come riporta voanews.com, è la durata del ban imposto alle crociere. Pertanto la Alaska Travel Industry Association punta a un permesso temporaneo, che consenta alle navi in partenza da un porto Usa verso l'Alaska di navigare in acque canadesi senza però fermarsi nei loro scali. Una deroga al Passenger Vessel Services Act, una legge del 1886. Eccezione che se diventasse permanente, un domani potrebbe ridurre di molto il traffico sul Canada. G.G.