Natura, cultura, sicurezza. È questo il tridente che rende unico l’emirato di Ras Al Khaimah, un luogo che accoglie oggi persone di oltre 200 nazionalità e che vuole continuare a crescere come destinazione turistica.
Nel 2019 i visitatori sono stati 1,1 milioni contro i 980mila del 2021, per il 2022 si prevede un recupero che dovrebbe riportare alle cifre di tre anni fa. Nel periodo gennaio-giugno 2022, infatti, sono giunti 521.085 visitatori, +21% rispetto allo stesso arco temporale del 2021.
Secondo le stime dell’Unwto, nel 2020 il turismo ha avuto un crollo globale del 75%, mentre Ras Al Khaimah – grazie alle buone performance del traffico domestico – ha registrato soltanto un -28%, dato ancora migliore nel 2021 con soltanto un -12% sui risultati del settore. Adesso l’emirato guarda sempre più all’Italia, un Paese che dista 6 ore di volo e che è già ben collegato con gli Uae grazie a Etihad, Emirates, flydubai e AirArabia.
“Quello italiano è un mercato emergente - spiega Iyad Rasbey (nella foto), executive director of destination tourism development & mice di Raktda -. Attualmente, a livello mondiale, è nella top 15, ma penso che a breve riuscirà a posizionarsi nella top 10”.
Proprio per raggiungere tale obiettivo, Ras Al Khaimah è impegnato nella promozione: non mancherà in primis la partecipazione a TTG Travel Experience, a cui seguiranno webinar di formazione per il trade, fam trip e roadshow in aggiunta ai workshop in partnership con Emirates.
“Abbiamo il prodotto giusto per gli italiani - prosegue Rasbey -. Durante l’inverno abbiamo il mare e le spiagge, senza contare le numerose opportunità per scoprire il nostro patrimonio culturale”.