Negli Stati Uniti non accenna a diminuire il caos per il rilascio dei visti di ingresso. Nonostante le rassicurazioni da parte dei funzionari del Dipartimento di Stato che la questione dei tempi lunghi di attesa per ottenere i visti per i visitatori internazionali fosse in fase di risoluzione, i ritardi in diversi mercati chiave sono invece aumentati.
Intanto, è arrivato in Senato un progetto di legge per affrontare la questione, che secondo Geoff Freeman, ceo della UsTravel Association, rivela "una mancanza di progressi da parte del Governo federale".
Un portavoce del Dipartimento di Stato, tuttavia, ha affermato che l’aumento dei tempi di attesa non riflette una mancanza di organizzazione ma un’impennata della domanda per gli Stati Uniti.
"I tempi di attesa non significano che alle persone non vengano rilasciati i visti -ha detto il portavoce in un intervento riportato da Travelweekly -. Riflettono semplicemente il livello elevato di domanda di visti statunitensi. In effetti, alcuni dei nostri uffici più attivi, hanno rilasciato più visti turistici nel 2022 rispetto al 2019”.
Nei primi nove mesi dell’anno fiscale 2023 fino a giugno, gli Stati Uniti hanno rilasciato il 19,4% in più di visti per non immigrati rispetto allo stesso periodo del 2019.
"Nel marzo 2023, per la prima volta in quasi un decennio, abbiamo rilasciato più di 1 milione di visti per non immigrati in un solo mese. E ci aspettiamo di continuare a superare i livelli di elaborazione dei visti rispetto al pre pandemia”.
Ma non sembra essere sufficiente. "Senza l'attenzione immediata del Dipartimento di Stato, gli Stati Uniti rimarranno ancora più indietro nella competizione globale, ritardando la nostra capacità di ricostruire completamente il settore dei viaggi in entrata in America" ha aggiunto Freeman.