Poco più della metà delle startup non ha un sito internet. E oltre il 40% dei portali, in realtà non è funzionate. Sembra un assurdo, parlando di imprese ad alto tasso di innovazione. Eppure è proprio così: il segmento delle startup, stando a quanto afferma il rapporto realizzato da Instilla, non si distingue per una presenza particolarmente capillare sul web.
Le cose non vanno particolarmente meglio se si prende in considerazione la Seo, ovvero l’insieme delle tecniche che consentono a un sito web di essere ben rintracciabile tramite i motori di ricerca. Meno di 100 siti, su un totale di 9705 stratup iscritte nel registro a novembre dello scorso anno, racimolano la sufficienza da questo punto di vista.
Nota positiva, invece, per il mobile: quasi il 90% dei portali risulta infatti ottimizzato per smartphone e tablet.
Social e analisi dei dati
Ma le ‘stranezze’ delle startup tricolori non finiscono qui: sempre secondo il rapporto, infatti, solo il 45,5% dei siti usa sistemi di tracciamento dei dati come Google Analytics o Google Tag Manager. Il che significa che oltre la metà dei siti non utilizza i più comuni strumenti per controllare il traffico sulla propria vetrina online. Le cose vanno meglio se si analizza il rapporto con Facebook & co.: il 65% dei siti, infatti, integra la presenza social dell’azienda.
Questa mole di dati sembra quasi un rompicapo: in sostanza, meno della metà delle aziende che nel digitale dovrebbero avere la loro ragion d’essere sfruttano gli strumenti minimi delle nuove tecnologie.
Il motivo, per il momento, è ancora difficile da decifrare. Ma sicuramente è un tema su cui dovrebbe riflettere chi decide di lanciarsi in una impresa innovativa.