Duecento scalini per tagliare un grande traguardo. Stefano Pompili (nella foto), direttore generale di Veratour, arriva a fine 2017 con il risultato a lungo atteso.
“Stiamo chiudendo un anno storico che ci permetterà di raggiungere finalmente i 200 milioni di ricavi con una crescita del 16 per cento – dice il d.g di Veratour –. Siamo stati bravi a cambiare il palinsesto prodotti e raddrizzare in piccola parte qualche destinazione traballante”.
Pompili si riferisce infatti alla cauta ripresa su Mar Rosso e Tunisia che ha permesso di generare ricavi 8 milioni di euro (erano 62 milioni di euro nel 2010). Veratour, come conferma il suo manager, si sta sempre più allontanando dal tour operator classico per “diventare sempre più albergatore”.
“Sia chiaro che il villaggio funzionerà ancora a lungo e non scomparirà tanto facilmente, ma sarà necessario reinventarsi ogni stagione”. Ora la strada verso la crescita non può e non vuole arrestarsi.
“Questo è un settore che se governato bene può fornire una marginalità di tutto rispetto. Ma tutto questo deve viaggiare in linea con una grande flessibilità aziendale unita alla liquidità. Ormai gli imprevisti sono dietro l'angolo”.
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