Quella di Valtur è una storia complicata e come tale ha la sua parte di misteri. Soprattutto per quanto riguarda conti e bilanci.
Ieri a Milano si è svolto il primo incontro tra i principali fornitori di Valtur: al Novotel Linate si è riunito infatti un pool di aziende che, complessivamente, hanno un credito nei confronti del t.o. di 20 milioni di euro. E nel corso del meeting (al quale hanno partecipato anche commercialisti e avvocati chiamati dalle stesse aziende e muniti degli ultimi due bilanci depositati da Valtur) i fornitori hanno sollevato diversi dubbi.
Il debito con i fornitori
Durante l'incontro è stato letto l'ultimo bilancio depositato dal t.o. lo scorso 31 ottobre, dal quale emergerebbe un debito complessivo di 43 milioni di euro verso i fornitori. Eppure, avvocati e commercialisti dei fornitori si sono chiesti ieri a Linate : “Se qui a questo tavolo sono riuniti i principali creditori che insieme accumulano un credito di 20 milioni di euro, a chi spettano gli altri 23?”.
I bilanci
“Il bilancio relativo al 2016 aveva già un patrimonio netto in negativo di 7 milioni di euro – ha dichiarato durante la riunione Giovanna Borella, commercialista di Velox Servizi, società promotrice dell'incontro tra i fornitori -: gli amministratori avevano poi assicurato di aver riportato la società in bonis però il bilancio di chiusura del 2017 segnala una situazione peggiore”.
Va da sé, prosegue la commercialista, “che sorgono dubbi sulle scelte manageriali intraprese”. E soprattutto, si chiedono i fornitori, “vista la situazione deficitaria, come farà Valtur a sostenere il concordato preventivo, che deve garantire ai creditori chirografari un rimborso di almeno del 20% del credito?”.
Il credito Iva
Proseguendo nella lettura del bilancio 2017, Borella segnala che “risultano anche 17 milioni di credito Iva: verrebbe da chiedersi come mai questi soldi sono rimasti lì, visto che a fine anno si può scegliere se portarli in compensazione o chiederli a rimborso”.
L'operazione Cdp
Nel corso della riunione più volte i fornitori fanno riferimento all'operazione con cui Cassa Depositi e Prestiti aveva acquistato i tre resort di Pila, Ostuni e Marilleva. “Gli immobili erano di proprietà di Valtur Properties Srl – spiega nuovamente la commercialista Borella -. Da quel che ho letto nella nota integrativa dell'ultimo bilancio della Valtur Spa, si dà atto che la maggior parte dei soldi dell'operazione sono andati alla banca con cui Valtur Properties aveva probabilmente contratto un finanziamento ipotecario per l'acquisizione dei complessi immobiliari”.
I dubbi dei fornitori riguardano l'utilizzo dei fondi rimasti: “I 16 milioni avanzati, si legge nella relazione a cui fa riferimento la nota integrativa, sono stati utilizzati nei primi mesi del nuovo esercizio a sostegno delle necessità di cassa della società”. Ora, prosegue Borella, “sarebbe interessante sapere come sono stati utilizzati questi soldi”.