“Registriamo cancellazioni per impossibilità di arrivo dalla Cina, ma anche disdette da Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti”. Non nasconde la sua preoccupazione Alberto Corti, responsabile turismo di Confcommercio, quando parla delle prime, gravi conseguenze dell’epidemia di coronavirus sull’incoming italiano.
“Gli stessi italiani rimandano gli spostamenti sia di vacanza, sia di lavoro” aggiunge, riportando i dati di un’indagine di Demoskopika che, spiega a lastampa.it, prevede per quest’anno un danno da 4 miliardi e mezzo per il turismo. “Stiamo vivendo una reazione come nel 2003 per la Sars, ma quella era una pandemia mentre questa al momento è un’epidemia”.
"I flussi si spostano a Ovest"
"Ci sono Paesi vicino alla Cina che subiscono un rallentamento, se non uno stop - aggiunge Massimo Tocchetti, presidente di Aigo -. Questo non può che spostare i flussi a Ovest e nelle piccole isole, da Formentera alle Maldive. Per quanto riguarda l’Italia la moda sta già piangendo, ma anche il turismo subirà un ridimensionamento".
Difficile azzardare previsioni per Andrea Mele, vicepresidente vicario Astoi: "Per ora riceviamo tante richieste di informazioni, cancellazioni, domande di posticipo e di cambi di destinazione. Cina a parte, se si annulla il viaggio si paga la penale". E aggiunge come le Americhe potrebbero diventare una meta rifugio per chi non vuole rinunciare ai viaggi long haul.