La difficoltà nel vendere il Mare Italia c’è e a confermarlo è un tour operator da sempre specializzato sulla Sicilia. “La situazione è delicata – commenta il presidente del Gruppo Aeroviaggi, Marcello Mangia (nella foto) -. Il Mare Italia è un prodotto che in questi due anni di pandemia è stato considerato una ‘destinazione rifugio’ quando i viaggi internazionali erano fermi. Ma non sono tutte roese e fiori, anzi”.
Il problema dell’aumento dei prezzi è evidente e improcrastinabile e si ripercuote soprattutto sulla fascia media della clientela, che è stata fortemente toccata dalla crisi. “Per questo una strategia per noi operatori potrebbe essere quella di puntare sempre più anche sulla fascia alta del mercato, quella che richiede strutture a 4-5 stelle e che continua a mantenere un’elevata capacità di spesa”.
Anche per il Mare Italia, quindi, Mangia prospetta un’evoluzione in direzione del target elevato, che ha in alcuni mercati internazionali un punto di riferimento.
Al contrario, per la clientela di fascia media una tendenza segnalata da Mangia si muove in direzione del soggiorno breve. “Invece della classica settimana, la famiglia sta optando per un soggiorno di 3-4 notti, magari sfruttando i ponti ed evitando di prenotare nel periodo di altissima stagione, quando i prezzi sono più alti”.