Il tanto atteso weekend elettorale è arrivato. E mentre l’Italia si appresta a conoscere quale Governo guiderà il Paese nei prossimi mesi, il turismo organizzato guarda con apprensione all’esito del voto, alle porte di una stagione che rischia di essere fortemente compromessa dalla crisi energetica e dai rincari causati dalle congiunture internazionali.
Nelle scorse settimane gli attori del settore hanno cercato di richiamare le attenzioni dei partiti in corsa, tracciando l’agenda delle priorità da risolvere una volta che si sarà insediato il nuovo Esecutivo, a partire dal mantenimento del Ministero del Turismo, un dicastero con capacità di spesa e bilancio autonomo, in grado di garantire strategie e politiche di medio e lungo periodo.
Le richieste
In un documento indirizzato alle forze politiche Fto ha chiesto di rivedere i regimi fiscali e contributivi per le imprese turistiche, dato che, ha denunciato, la tassazione in Italia, “è tra le più alte in Europa” e ciò “incide con forza sulla possibilità di assumere nuove risorse e sull’impossibilità di fare investimenti”. L’associazione ha suggerito inoltre di attivare crediti di imposta per le famiglie e semplificare le regole del welfare aziendale “per stimolare la domanda turistica soprattutto in un periodo di forte pressione inflazionistica”.
Riduzione Iva
Sgravi e riduzione dell’Iva per i prossimi cinque anni sono le priorità indicate dalla presidente di Maavi, Enrica Montanucci: “La gente vorrà viaggiare, ma se lo Stato non interviene con una politica di sgravi e manovre economiche contenitive che consentano di tenere i prezzi fermi, la gente non potrà viaggiare. Perché sarà nuovamente un lusso come nel lontano passato. E questo – ha aggiunto - sarebbe un danno inestimabile”.
Rincari e hotel
Cruciale anche ridurre l’impatto del caro bollette sul ricettivo: “Facciamo un appello urgente a tutti i partiti politici - sottolinea la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli -, affinché il tema dei costi energetici sia messo in cima all’agenda elettorale come problema da risolvere con urgenza nella nuova legislatura”.
Dallo sviluppo di infrastrutture per la mobilità turistica alla restituzione al settore del gettito Iva, sono più di cento infine le misure indicate da Federalberghi. Indispensabile, secondo l’associazione, “aiutare le imprese a ristabilire una situazione di equilibrio economico sostenibile. Definire un percorso agevolato per la ristrutturazione dei debiti delle aziende nei confronti del sistema bancario. Prorogare le misure previste dal decreto liquidità a sostegno delle imprese del turismo”.
Dieci sono, infine, i temi che Confindustria Alberghi ha sottoposto alle varie fazioni concorrenti in un vero e proprio decalogo che, oltre ai punti già citati dalle altre associazioni, si sofferma anche sulla necessità di arginare l’abusivismo e di garantire una maggior trasparenza dell’offerta.