Cinquanta milioni investiti in tre anni e 40 persone in più nel reparto IT con l’obiettivo di arrivare a oltre 130 nel 2023: così Gabriele Burgio (nella foto), presidente e ceo di Alpitour World, definisce in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera lo sviluppo digitale dell’azienda.
Dati alla mano, Burgio si dice “molto soddisfatto del bilancio chiuso a fine ottobre”, che evidenzia 1,6 miliardi di ricavi e un Ebitda di oltre 30 milioni. Il manager fa infatti notare che i conti comprendono “un inverno debole a causa delle molte mete ancora chiuse”. Già si punta al 2023, con ricavi stimati in oltre 2 miliardi e la riconferma dell’appoggio degli azionisti.
“La partenza di quest’anno è stata lenta – aggiunge -: sono state chiuse a lungo le destinazioni extra Europa. Maldive, Egitto e Repubblica Dominicana erano tra le poche aperte e per noi valgono circa il 30%. Ma i turisti sono tornati però più velocemente in Italia perché eravamo pronti”.
Il Covid? Un'opportunità
La pandemia “non è stata solo un costo – circa 200 milioni per noi – ma anche un’opportunità”. Burgio fa riferimento alla profonda trasformazione necessaria per restare competitivi, che in casa Alpitour ha portato ad esempio alla creazione di Utravel, nata per gli under 30 all’interno del Graduate Program di Alpitour World che mira a inserire giovani futuri manager in azienda. Un progetto che ha toccato i 4,5 milioni di euro di fatturato con l’obiettivo di arrivare a 10 nel 2023.
Soddisfazione anche sul versante Neos, che “un anno fa ha attivato la tratta cargo su New York per trovare nuovi sbocchi, trasformandosi poi in volo di linea. In Kazakistan abbiamo provato a introdurre il volo diretto e la domanda è esplosa”.
Un accenno anche allo scenario politico: “Manca metodo, analisi delle priorità. Il Pnrr, per il turismo non c’è. Manca un volto per questa industria. Nel 2023 si stimano a 2 miliardi i viaggiatori nel mondo, abbiamo raggiunto i 65 milioni in Italia; c’è un potenziale enorme da sfruttare, ma “Ci vorrebbe una nuova filosofia industriale per attrarre i turisti dall’estero”.
Infine, il progetto di quotazione in Borsa: “Per quotarsi è necessario possedere asset e noi stiamo andando in quella direzione. Investiamo negli hotel di lusso con il marchio VRetreats. Per ora ne abbiamo cinque, ma siamo in trattativa per altri tre”.