Non c’è la pioggia di disdette che ci si attendeva. Ma il conflitto in Medio Oriente sta comunque turbando la ripresa turistica di quelle destinazioni che, loro malgrado, vengono associate a una situazione di rischio.
È così per l’Egitto balneare, il più colpito dal rallentamento del booking: “In questa fase gli eventi in Medio Oriente stanno certamente condizionando le prenotazioni, anche se - sottolinea Massimo Broccoli, direttore commerciale di Veratour - non in tutte le destinazioni. Quella che maggiormente è condizionata è per noi il Mar Rosso, mentre, per quanto concerne Oman e Dubai non stiamo registrando situazioni degne di nota”.
Ma richieste di cancellazione o cambio data hanno investito anche altri Paesi: “Ad oggi - spiega Barbara Marangi, general manager di Mapo Travel - registriamo circa un 20% di cancellazioni di viaggi per mete come Giordania, Egitto e Turchia, con quest'ultima che sta subendo meno. Stesso discorso per il capitolo nuove prenotazioni: al momento c'è una situazione di stallo, in un periodo dell'anno dove solitamente ci sono tante conferme”.
Gli operatori stanno facendo però il possibile per tutelare i clienti e non ricorrere alle penali. “In merito alle iniziative che stiamo adottando per rassicurare il mercato - indica Giuseppe Falco, direttore prodotto di Fruit Viaggi - possiamo confermare che stiamo cercando di applicare la massima flessibilità predisponendo, per chi effettua nuove prenotazioni, delle tutele per garantire il viaggiatore in merito ad eventuali cancellazioni e cambi data. Inoltre stiamo valutando tutte le richieste di cancellazione di vecchie prenotazioni al fine di limitare il più possibile l'applicazione di penali”.
Maurizio Casabianca, chief commercial & operations officer di Going, esclude che rivedere al ribasso i livelli di pricing possa servire a invertire la rotta: “Altre situazioni simili ci hanno insegnato che non è mai il prezzo a convincere la clientela e francamente sarebbe poco professionale pensare possa essere questa la soluzione. Nessun operatore sta togliendo qualcosa alla programmazione sull’Egitto, ci stiamo tutti organizzando per affrontare al meglio questa situazione”.