Più che il rialzo dei prezzi o la paura del Covid è la mancanza di personale il problema numero uno per il turismo mondiale. Questa estate nei principali Paesi dell’Ue ci sono stati oltre 900mila posti vacanti nell'ospitalità, di cui ben due terzi solo in Francia e in Italia.
Un tema prioritario, che, secondo il direttore Europa dell'Unwto, Alessandra Priante, può essere risolto anche ricorrendo ai migranti e favorendo la loro formazione. “Il problema più grande - sostiene Priante - non è il rialzo dei prezzi, ma la mancanza di personale, specie nella ristorazione e nell’alberghiero. Non si trova più personale né stagionale, né indeterminato; è una difficoltà collettiva di tantissimi Paesi che va affrontata con azioni di concerto”.
Ma quali le soluzioni? “Con alcuni Paesi - prosegue la rappresentante dell'Unwto - stiamo già parlando della possibilità di dare un’occupazione adeguata ai migranti, un po’ come è già successo nel settore delle costruzioni e delle pulizie. È un’idea che di sicuro porteremo avanti nelle sedi appropriate, anche se bisogna dire che già altri Paesi in Europa l'hanno adottata. Penso ad esempio al Portogallo, che forma i migranti che arrivano e li destina direttamente all’industria turistica”.
Amina D'Addario