Alitalia e le agenzie'Ecco come cambiamo'

La sensazione è che qualcosa stia cambiando. Nei modi, nelle parole ma anche nei fatti.

Nel sorriso del chief commercial officer di Alitalia, Ariodante Valeri (nella foto) c'è la voglia e l'intenzione di andare incontro a un cambiamento nel rapporto con il trade: "Vede - sorride il manager -, con le agenzie abbiamo iniziato un percorso diverso: dobbiamo essere molto più vicini alle loro esigenze perché, alla fine, sono sempre le esigenze dei nostri clienti. Dobbiamo ascoltarle per migliorare il servizio".

Qual è il vostro punto di partenza?
Possiamo definirci una nuova azienda che entra in un mercato complesso, ma che parte da un market share del 24 per cento. Adesso dobbiamo capire meglio il mercato per dare delle risposte migliori in termini di qualità e assistenza.

In che modo sta avvenendo questo cambiamento?
Stiamo rafforzando la struttura: abbiamo un ufficio di 7 persone che può seguire al meglio tutte le problematiche. Una volta consolidata la struttura potremo offrire sempre più assistenza e formazione, le due parole più menzionate dalle agenzie nel nostro roadshow.

Si tratta quindi di un nuovo rapporto con il trade.
Il rapporto c'è sempre stato. Forse non l'abbiamo pubblicizzato abbastanza come hanno fatto altri. Ma stiamo lavorando molto per migliorarlo.

Come procederà lo sviluppo del network?
Dopo aver aperto le rotte su Abu Dhabi, Seoul, Shanghai e Pechino il piano industriale prevede lo sviluppo di rotte a Occidente, soprattutto Nord e Centro America. Penso anche a Cuba, una destinazione che stiamo valutando con molto interesse.

Cosa vede nel futuro di Alitalia?
Sicuramente charter e gruppi: sono parti integranti della nostra vita e non possiamo prescindere da questi business.

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