Facebook e turismo: "Non faremo vendita diretta"

L’ingresso diretto nel turismo con una piattaforma di prenotazione non è nella roadmap di Facebook, anche se l’interesse del social network per il mondo travel rimane altissimo”. È stata Neasa Costin (nella foto), travel vertical marketing Emea della società, a mettere la parola fine ai rumors che da tempo circolavano intorno all’azienda, indicata come un possibile nuovo competitor nel settore.

Dal palcoscenico del World Travel Market, nel corso di una sessione dedicata al ruolo di Facebook nel turismo, Costin ha chiarito la posizione del social network, che “non ha bisogno di un proprio portale o piattaforma. Gli attori del turismo hanno il prodotto, noi abbiamo le centinaia di milioni di potenziali clienti da raggiungere: la strada migliore, e probabilmente l’unica, è continuare a lavorare e a creare business insieme”.

La ricetta per il settore
La manager ha poi fornito alcune indicazioni e suggerimenti alle aziende del comparto, che nel suo modo di vedere hanno un potenziale enorme per catturare l’attenzione del pubblico finale attraverso Facebook: “Basta vedere i dati: analizzando i post fino al mese di giugno abbiamo registrato qualcosa come 63 milioni di hashtag legati al travel e tutti con una connotazione emozionale e di grande coinvolgimento. Un’immagine di una bella spiaggia postata da un tour operator può avere un potere di coinvolgimento e convincimento altissimo”.

Resta però un problema, ed è quello sul quale, secondo Neasa Costin, il settore dovrà lavorare: “È necessaria una maggiore distinzione ed valorizzazione dei brand, che devono essere portati avanti e resi visibili molto di più rispetto ad adesso”. Una situazione che ha spinto Facebook a mettere in campo un prodotto ad hoc, Creative Shop, pensato proprio per evidenziare i marchi all’interno del social network.

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